La gestione dei servizi idrici
La storia del servizio idrico nazionale ha radici antiche, fin da quando il governo Giolitti agli inizi del ‘900 spinto dai problemi igienico-sanitari, dagli alti costi per i cittadini e dalla necessità di estendere il servizio alle fasce più deboli della popolazione, decise la legge nazionale per la municipalizzazione degli acquedotti. Da allora, circa 100 anni dopo, si arrivò alla legge Galli che di fatto fu il primo passo verso la privatizzazione della gestione dell'acqua pubblica. Nel 2000 con il Testo Unico degli Enti locali vennero previste tre modalità di affidamento per la gestione del servizio idrico: le Spa private scelte con gara, le Spa miste pubblico-private e infine le Spa pubbliche tramite affidamento diretto. Si arriva poi al 2008 quando con la manovra estiva (legge n. 133 del 2008) si sancì l'affidamento ai privati tramite gara.
Innanzitutto, nel primo capitolo, verrà brevemente esposto il ciclo dell’acqua, ovvero le varie fasi attraversate dall’acqua a partire dalla sua captazione per finire con gli scarichi. Si procederà poi con un’analisi delle varie normative che si sono susseguite in Italia a partire dalla prima metà del Novecento fino ad arrivare ai nostri giorni.
Il lavoro continuerà con la definizione, nel secondo capitolo, di diversi concetti che si riferiscono direttamente al settore dei servizi pubblici locali, incluso quindi anche il settore idrico: concetto di monopolio naturale, concorrenza nel mercato e per il mercato, gara come modalità di affidamento della gestione , regolamentazione dei prezzi (price cap e ror) e l'universalità del servizio idrico.
Nel terzo capitolo, verrà condotta una breve analisi che indagherà sulle peculiarità del settore idrico e metterà in luce le principali problematiche che ostacolano una totale liberalizzazione di questo comparto (in particolare il problema dei sunk costs, ovvero gli alti costi fissi dovuti all'investimento iniziale necessario alla costruzione delle infrastrutture nelle essential facilities). Con impostazione critica, il capitolo si chiuderà passando in rassegna alcuni punti di vista di noti economisti su quella che molti definiscono “privatizzazione dell’acqua”, per poi passare al lato opposto per conoscere i timori di coloro che si oppongono a una gestione privata.
Il quarto capitolo si occuperà dapprima, dell’aspetto tariffario del settore idrico italiano per poi riportare in poche righe la situazione attuale della Sardegna riguardo alla gestione dell’acqua.
L’ultimo capitolo continuerà con una trattazione a livello internazionale da cui scaturirà un confronto tra i diversi modelli di gestione attuati in vari Paesi europei, sulla base del quale verranno tratte le conclusioni.
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Informazioni tesi
Autore: | Claudia Musina |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2009-10 |
Università: | Università degli Studi di Cagliari |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Amministrazione Governo e Sviluppo Locale |
Relatore: | Rinaldo Brau |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 96 |
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