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Intercultura al nido. Uno sguardo antropologico.

In questo lavoro ho scelto di dedicare la mia attenzione alla dimensione culturale. Nella prima parte ho voluto sottolineare l’aspetto di ‘produzione di senso’ che la cultura ha in sé, e presentare tale dimensione adottando l’approccio antropologico che secondo me più si adegua a tale dimensione.
Questo tema non poteva non portarmi a trattare di una delle grandi sfide a cui la società odierna è chiamata a rispondere, quella della multiculturalità. Ne parlo nel secondo capitolo, cercando di approfondire il ruolo che ha avuto l’immigrazione nella formazione di questo contesto, soffermandomi infine sulla migrazione dei piccoli, di donne, madri, famiglie che si trovano a crescere il proprio bambino in un contesto in forte trasformazione. In quest’ottica il nido, nella consapevolezza che la prospettiva culturale può essere la base di un possibile futuro di integrazione, si presenta come luogo per un primo incontro, la prima tappa per costruire una realtà in cui tutti sono diversi e ognuno è libero di esserlo, un luogo per poter iniziare a parlare finalmente di interculturalità.

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- 4 - 1. UN CONTESTO 1.1. L‟ELEFANTE E LA LIBELLULA Viviamo in un mondo senza cultura: o meglio viviamo in una società dove la cultura è invisibile. È il messaggio con cui Giuseppe Mantovani apre il suo libro, L’elefante invisibile. Alla scoperta delle differenze culturali, in cui racconta di una dimensione a noi quasi estranea e sottovalutata, così incombente se la si sa guardare, ma anche totalmente invisibile per chi non la sa percepire: la dimensione culturale. Mantovani (come Jerome Bruner e Clifford Geertz prima di lui) segnala un antico racconto indiano tratto dal Sakuntala di Kalidasi, uno dei drammi più famosi della letteratura sanscrita. Narra di un grande elefante che se ne sta davanti ad un saggio immerso in meditazione. Il saggio lo guarda e dice «Questo non è un elefante». L‟elefante si volta e si allontana ed è allora che il saggio si chiede se per caso in giro non ci sia un elefante. Quando l‟elefante è ormai sparito, il saggio, vedendo le orme che l‟animale ha lasciato, dice con sicurezza: «Qui c’era un elefante». Nella figura di questo elefante „invisibile‟ possiamo scorgere “un efficace immagine della situazione della dimensione culturale nella nostra società. Essa è tanto grande che torreggia su di noi, come un elefante, tuttavia è elusiva come una libellula” [G. Mantovani, 2005, p. 10]. Oggi si parla molto di multiculturalità, di culture e non più di cultura al singolare, ma resta il fatto che la nostra società ancora molto difficilmente riconosce la dimensione culturale e ancora più difficilmente la sa affrontare.

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Informazioni tesi

  Autore: Chaturika Roshani Aturaliyage
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2008-09
  Università: Università degli Studi di Macerata
  Facoltà: Scienze della Formazione
  Corso: Scienze dell'educazione e della formazione
  Relatore: Daniela Verducci
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 37

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