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Fattori di rischio coinvolti nella trasmissione intrafamiliare dell'Human Herpesvirus 8 (HHV-8) in aree endemiche

Gli alti livelli di sieroprevalenza dell'Human herpesvirus-8 (HHV-8) e di incidenza del sarcoma di Kaposi già in età infantile registrati in Uganda, indicano l'esistenza di una modalità di trasmissione orizzontale intrafamiliare del virus, oltre alla nota via sessuale. Non sono state definite chiaramente le dinamiche di passaggio dell'HHV-8 da madre a figlio; numerose evidenze indicano che la fonte di contagio è la saliva dei soggetti sieropositivi che, periodicamente, contiene i virioni. Si ritiene che il virus possa essere trasmesso dalla madre al figlio attraverso l'applicazione di saliva infetta sulla cute del bambino per lenire il fastidio dovuto alla puntura di un artropode ematofago. Allo scopo di valutare se in Uganda esistono le condizioni favorevoli alla trasmissione dell'HHV-8 attraverso queste modalità, sono stati intervistati 130 bambini (3-13 anni). Le domande del questionario avevano lo scopo di indagare sull'uso della saliva, sulla reazione cutanea alla puntura d'insetto (prurito, irritazione, gonfiore e dolore) e sui fattori ambientali (raccolte d’acqua e animali domestici e da cortile) che incrementano la presenza di artropodi ematofagi. A questo scopo sono stati prelevati campioni di saliva dai bambini e dalle rispettive madri per rivelare la presenza del DNA dell'HHV-8 mediante PCR Real Time. I risultati mostrano che i sintomi dovuti alla reazione infiammatoria ricorrono frequentemente e che al 35.45% dei bambini intervistati viene applicata la saliva materna in seguito alla puntura dell'artropode, e che inoltre i bambini risultano esposti ai fattori ambientali considerati. L'analisi statistica evidenzia correlazioni significative tra l'utilizzo della saliva e il gonfiore e tra i fattori ambientali e i sintomi della reazione infiammatoria. Il DNA virale risulta presente nel 23.85% delle madri e nell'11.44% dei bambini. La presenza del DNA virale nella saliva risulta associata al sesso femminile (sex ratio 13:2) e alla fascia di età 7-13 anni. Dai dati emerge che in Uganda esistono condizioni favorevoli al passaggio dell'HHV-8 da madre a figlio attraverso la saliva usata per lenire il fastidio dovuto alla puntura di un insetto ematofago.

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Introduzione 1. Human herpesvirus 8 e le patologie correlate 1.1 Cenni storici Nel 1872 il dermatologo ungherese Moritz Kaposi (1837-1905) descrisse per la prima volta, in cinque pazienti anziani, una rara forma di sarcoma della pelle che chiamò “sarcoma multiplo pigmentato idiopatico” ( Kaposi, 1872 ). Successivamente questa condizione patologica prese il nome dal suo scopritore ed è nota ancora oggi come “Sarcoma di Kaposi” (KS). Per oltre un secolo è stato considerato un tumore relativamente raro che si manifestava dopo i 60 anni d'età e presentava un decorso clinico molto lento ( Dorffel , 1932 ). Il KS colpiva prevalentemente pazienti anziani dell'Europa Mediterranea ed Orientale, tuttavia elevati tassi di incidenza del tumore si registravano anche in Africa centrale dove una forma particolarmente maligna colpiva i bambini (Sarmati 2004). Negli anni Sessanta i pazienti sottoposti ai primi trapianti di organo presentavano un tasso di incidenza del sarcoma di Kaposi superiore a quello della popolazione generale (Penn, 1988). L'esplosione epidemica di questo tumore in gruppi di omosessuali maschi affetti da AIDS, ha consolidato l'ipotesi, basata all'epoca solo su dati epidemiologici, di un'eziologia infettiva del sarcoma (Biggar, 1990; Patil et al., 1995) . E' stato infatti necessario attendere più di dieci anni prima che l'agente eziologico del KS venisse identificato. L' Human herpesvirus 8 (HHV8), detto anche herpesvirus associato al sarcoma di Kaposi (KSHV), è stato isolato per la prima volta da Chang e collaboratori da tessuti di pazienti affetti da AIDS e sarcoma di Kaposi (Chang et al., 1994). Si tratta del primo virus umano identificato con tecniche di biologia molecolare: l'amplificazione differenziale (representational difference analysis) ha consentito l'individuazione di piccoli frammenti di DNA virale nelle lesioni cutanee dei pazienti selezionati. La 7

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Informazioni tesi

  Autore: Silvia Gramolelli
  Tipo: Laurea II ciclo (magistrale o specialistica)
  Anno: 2010-11
  Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
  Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
  Corso: Biologia applicata alla ricerca biomedica
  Relatore: Rita Romano
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 80

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Parole chiave

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hhv-8
human herpesvirus 8
madre-figlio
pcr real time
saliva
sarcoma di kaposi
trasmissione
uganda
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