Il sistema dei Confidi: confronto Italia-Spagna
Esiste uno stretto connubio banca-impresa che fa di tale intermediario il principale partner finanziario delle PMI. Tuttavia, nel sistema italiano (e non solo), le PMI rappresentano la categoria di prenditori più rischiosa a causa delle scarse risorse patrimoniali, della difficoltà nel reperire fondi attraverso l’autofinanziamento, di ostacoli di natura organizzativa. Inoltre il loro rapporto con le banche è caratterizzato da una carenza di informazioni. Di conseguenza, la valutazione delle richieste di affidamento risulta alquanto onerosa perché il finanziatore incontra difficoltà nel reperire ed elaborare i dati di cui necessita per stimare il merito di credito del prenditore. Per far fronte a questo problema, la banca può decidere di adottare un comportamento prudenziale, limitando la propria esposizione e quindi la quantità di credito erogabile.
Ancor più probabilmente, può essere indotta ad innalzare il premio per il rischio posto a carico del debitore elevando il tasso di interesse e le commissioni, riducendo la durata del finanziamento o esigendo maggiori garanzie.
Da quanto esposto si evince la ragione per cui, in quasi tutti i paesi, si sono sviluppati sistemi specializzati di appoggio e sostegno alla categoria delle PMI.
Il nucleo centrale di tali sistemi è costituito dai Confidi, organismi senza fini di lucro che esercitano un’attività di tipo mutualistico attraverso la prestazione di garanzie alle imprese socie o consorziate.
Sostanzialmente, i Confidi intervengono a favore di imprese economicamente e finanziariamente sane, ma penalizzate dall’eccessiva richiesta di garanzie da parte delle banche. Lo scopo è facilitarne l’accesso al credito, con effetti positivi sulle potenzialità d’investimento e di crescita, nonché sul riequilibrio della situazione finanziaria. Tramite la garanzia fornita, infatti, l’ente si fa carico di una quota percentuale della perdita subita dalla banca in caso di insolvenza dell’impresa. Di conseguenza, aumenta il livello di rischio tollerabile dall’istituto di credito e si allentano i vincoli per l’ottenimento del finanziamento.
I Confidi si pongono dunque come interlocutori diretti delle PMI, contribuendo a ridurre l’asimmetria informativa e i suoi effetti, selezione avversa e moral hazard, che sono all’origine dei conflitti di interesse nel rapporto con le banche.
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Riolfo |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Torino |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Banca, Borsa e Assicurazione |
Relatore: | Eleonora Isaia |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 67 |
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