Fare famiglia in Italia. Trasformazioni demografiche e sociali dell'ultimo decennio

Con il termine famiglia si possono intendere molteplici realtà e, non a caso, la definizione è mutata nel corso del tempo. Parte delle difficoltà di definizione nasce dal fatto che il termine italiano “famiglia” sintetizza ciò che nelle principali lingue straniere ha, di solito, almeno due diversi corrispondenti: family (famille, familie, ecc.) e household (ménage, haushalt, ecc.). Col primo termine ci si riferisce ai rapporti di sangue che legano i coniugi e la loro discendenza, anche se non c’è convivenza; col secondo termine invece, ci si riferisce ad un gruppo di persone che vivono insieme, sotto uno stesso tetto, legate da rapporti di autorità, di affetto e/o da legami di parentela. In questa tesi, è a questa seconda concezione di famiglia (household) che faremo riferimento.
Si possono classificare le famiglie in tipologie diverse, in funzione del numero di componenti e di come questi interagiscano tra loro. I modelli classici di aggregati domestici sono i seguenti:
• nucleari, composti dai genitori e dai loro figli legali;
• multipli o complessi, formati da due o più unità coniugali;
• estesi, composti da una sola unità coniugale ed uno o più parenti conviventi;
• monogenitoriali, composti da un solo genitore e dai suoi figli, generati o adottati;
• senza nucleo, persone che vivono da sole, o due o più parenti non legati da coniugio (es. fratello e sorella, nonno e nipote).