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La comunicazione interculturale

La storia dell’umanità è segnata, lungo tutto il suo percorso, da grandi esodi, che hanno visto i popoli del Mediterraneo, i popoli d’Oriente e d’Occidente, del Sud e del Nord del mondo attraversare mari ed interi continenti.
La tensione al viaggio ed agli spostamenti è, dunque, costitutiva della specie umana, anche per la straordinaria capacità di adattamento, sociale e culturale, tipica dell’uomo rispetto alle altre specie animali. A ciò si aggiungono la varietà e la variabilità degli elementi che intervengono a condizionare e determinare il fenomeno delle migrazioni, all’incrocio tra ragioni di tipo economico, culturale, sociale e politico.
Diventa necessaria una politica dell’immigrazione capace di superare una visione puramente essenziale o meramente burocratica del fenomeno e di individuare le forme e i modi di una reale e costruttiva integrazione.
Se la storia del nostro Paese e dell’intero continente europeo è, quindi, sia pure in forma contraddittoria e spesso conflittuale, una storia ricca di legami, di intrecci multi e interculturali, tale consapevolezza può rappresentare la premessa indispensabile per la costruzione di atteggiamenti e comportamenti concretamente tesi ad opporsi alle ricorrenti tentazioni del riemergere di modelli di integrità e di purezza del proprio gruppo di appartenenza etnica, che determinano atteggiamenti di opposizione e di chiusura rispetto a tutti coloro che si trovano, oggi, a vivere l’esperienza della migrazione.
L’intera storia del processo migratorio, rappresenta un nodo centrale dell’esistenza individuale e collettiva, un problema, appunto, antico e moderno assieme, che rischia di complicarsi ulteriormente alla luce della complessità di questa fase storica, esponendo l’uomo e la società contemporanea ad una doppia possibilità: quella del conflitto distruttivo, o quella dell’incontro‐dialogo interculturale.
Per realizzare quest’ ultimo complesso obiettivo e poter costruire una storia realmente solidale, occorre innanzitutto decostruire assetti di pensiero e modi di vivere intolleranti ed autoritari. Il superamento del pensiero gerarchico, del conformismo e della chiusura culturale esige la messa a punto di un progetto formativo capace di espandere la propria valenza interculturale sia sul piano dell’educazione, sia sul piano dell’istruzione. In entrambi i casi, tale progetto formativo trova nella scuola un vero e proprio laboratorio di ricerca e di sperimentazione delle diversità.

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5 INTRODUZIONE La storia dell’umanità è segnata, lungo tutto il suo percorso, da grandi esodi, che hanno visto i popoli del Mediterraneo, i popoli d’Oriente e d’Occidente, del Sud e del Nord del mondo attraversare mari ed interi continenti. La tensione al viaggio ed agli spostamenti è, dunque, costitutiva della specie umana, anche per la straordinaria capacità di adattamento, sociale e culturale, tipica dell’uomo rispetto alle altre specie animali. A ciò si aggiungono la varietà e la variabilità degli elementi che intervengono a condizionare e determinare il fenomeno delle migrazioni, all’incrocio tra ragioni di tipo economico, culturale, sociale e politico. Diventa necessaria una politica dell’immigrazione capace di superare una visione puramente essenziale o meramente burocratica del fenomeno e di individuare le forme e i modi di una reale e costruttiva integrazione. Se la storia del nostro Paese e dell’intero continente europeo è, quindi, sia pure in forma contraddittoria e spesso conflittuale, una storia ricca di legami, di intrecci multi e interculturali, tale consapevolezza può rappresentare la premessa indispensabile per la costruzione di atteggiamenti e comportamenti concretamente tesi ad opporsi alle ricorrenti tentazioni del riemergere di modelli di integrità e di purezza del proprio gruppo di appartenenza etnica, che determinano atteggiamenti di opposizione e di chiusura rispetto a tutti coloro che si trovano, oggi, a vivere l’esperienza della migrazione.

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Informazioni tesi

  Autore: Alessandra Amerini
  Tipo: Diploma di Laurea
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Firenze
  Facoltà: Lettere e Filosofia
  Corso: Comunicazione linguistica e multimediale
  Relatore: Benedetta Baldi
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 71

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