Le Disfonie Psicogene
La voce, quale strumento di comunicazione, oltre a produrre il linguaggio esprime la personalità, il temperamento, il momento emotivo in cui l’individuo che sta parlando si trova, per questa ragione un disagio emotivo o un conflitto psicologico possono essere messi in relazione con un disturbo Disfonico dove non sia presente una patologia.
La salute dell’organo vocale ed il corretto comportamento fonatorio possono dipendere dall’equilibrio psico-fisiologico del soggetto e del suo apparato pneumofonico.
Un qualsiasi evento stressante, anche di natura emotiva, che vada ad incidere su tale equilibrio può portare il soggetto ad un comportamento vocale scorretto, che si traduce in disturbo disfonico.
Secondo Aronson (1985), questo tipo di disfonia può avere eziologia psiconevrotica: quando si presenta come disturbo di conversione o disturbo della muta vocale, oppure muscolo-tensiva: dovuta a stress emotivi che agiscono, a livello laringeo, sulla muscolatura estrinseca ed intrinseca.
La rigidità vocale che ne consegue durante gli atti fonatori, può portare le corde vocali in vibrazione all’urto traumatico che, se prolungato nel tempo, da origine secondariamente a patologie osservabili.
Alcuni autori, al fine di verificare se la personalità è fattore predisponente il disturbo disfonico, hanno indagato attraverso test psicodinamici ( test di Rorsharch, M.M.P.I., E.P.Q., S.T.A.I., La Scala Paykel per gli eventi stressanti ecc…) quali sono le disposizioni durevoli che guidano il soggetto ad esprimere, o non esprimere vocalmente determinate emozioni, o ad una particolare tendenza di risposta in termini di comportamento vocale.
Questi studi hanno evidenziato in questi soggetti: la tendenza all’instabilità emotiva, un’elevata aggressività, l’elevata reattività allo stress e la tendenza a vivere le situazioni come minacciose.
Tali caratteristiche determinano una generica vulnerabilità, che in situazioni particolari di vita si esprimono con l’insorgenza del sintomo.
La personalità di per sè non può però essere considerata fattore precipitante il disturbo, necessita la concomitanza con altri fattori come, ad esempio, un evento stressante. Questa interazione obbliga ad una visione multifattoriale del disturbo disfonico, utile anche per l’identificazione di soggetti a rischio di recidiva o per spiegare il fallimento di alcuni trattamenti.
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Informazioni tesi
Autore: | Milena Muccioli |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia |
Relatore: | Ornella Montebarocci |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 113 |
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