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Le chimiche farmaciste, tra ottocento e novecento

Tesi sulla figura della donna in Italia tra 800 e 900, con un particolare sguardo sulla figura delle farmaciste.

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3 Introduzione Fino alla metà dell’Ottocento in tutti i paesi europei non era ancora consentito l’accesso all’istruzione universitaria alle donne, escluse perciò dall’esercizio delle professioni. Il mutamento culturale era però già avvenuto negli anni della crisi dell’ancien régime, quando anche la donna colta si era inserita nei salotti frequentati da filosofi ed intellettuali. In Italia, alla fine dell’Ottocento sono varate varie riforme del sistema scolastico 1 . Ricordiamo la legge del 1876 dei ministri Bonghi e Coppino che ha aperto le porte dell’università alle donne, quando permettere ad una figlia femmina di continuare gli studi sembrava ancora una scelta superflua se non addirittura inutile. Dati statistici documentano che i primi rari casi di accesso all’istruzione superiore si ebbero nelle maggiori città del nord Italia. Vittore Ravà, nel suo articolo Le laureate in Italia, pubblicato nel “Bollettino ufficiale dell’Istruzione pubblica” del 1902, ci dice che il movimento femminile progrediva più di quanto l’opinione pubblica non credesse 2 . Tra il 1877 e 1900 sono conferite 257 lauree a 224 donne, anche se la maggior parte di esse frequentano corsi di studio come medicina, lettere, filosofia, chimica e farmacia ritenuti idonei allo stereotipo di femminilità del tempo. In seguito, nel corso del Novecento cresce notevolmente il numero delle iscritte presso queste facoltà. A spingere 1 M. Raicich, Liceo università e professioni: un percorso difficile, in L’educazione delle donne. Scuole e modelli di vita femminile nell'Italia dell'Ottocento, a cura di S. Soldani, Franco Angeli, Milano, 1989, p. 147. 2 V. Ravà, Le laureate in Italia, in “Bollettino ufficiale del Ministero dell’Istruzione pubblica”, XIX, 1902, n. 14, pp. 634-640.

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Informazioni tesi

  Autore: Samantha D'Auria
  Tipo: Laurea I ciclo (triennale)
  Anno: 2007-08
  Università: Università degli Studi di Napoli - Federico II
  Facoltà: Beni culturali
  Corso: Lettere
  Relatore: Gabriella Botti
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 80

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donne 800
donne 900
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