Modi regolatori e negoziazione

3 INTRODUZIONE La concezione di auto-regolazione che comunemente emerge dalla letteratura prevede che gli individui decidano ciò che vogliono in base a ciò che ancora non hanno e riescano quindi a capire cosa gli serve per poi ottenere quello che desiderano attuando delle strategie. Questa concezione comprende due funzioni chiave dell’auto- regolazione: 1) gli individui stimano sia i diversi obiettivi da raggiungere che i diversi mezzi per raggiungerli; 2) gli individui si spostano dal loro attuale stato volto al raggiungimento dell’obiettivo ad uno stato di raggiungimento di un obiettivo alternativo. Una certa versione di queste funzioni di locomotion e assessment è contenuta in tutti i maggiori modelli dell’auto- regolazione. Nei rapporti della teoria classica del controllo, per esempio, lo scopo della regolazione è quello di minimizzare la discrepanza tra lo stato attuale lo stato finale desiderato, e l’auto-regolazione le include entrambe, muovendosi verso lo stato finale desiderato e determinando la misura (l’ampiezza) della discrepanza tra lo stato attuale e lo stato a cui si aspira (e.g., Miller, Galanter & Pribram, 1960; Powers, 1973; Wiener, 1948). Invece, per citare un altro esempio, il modello “Rubicon” dell’auto-regolazione distingue tra le fasi di riflessione e attuazione e avvio dell’azione e mantenimento (e.g., Gollwitzer, 1990; Gollwitzer, Heckhausen & Stellar, 1990; Heckhausen & Gollwitzer, 1987). In questi modelli di auto-regolazione, come anche appunto nella concezione comune, assessment e locomotion sono