Corse agli sportelli: cause, effetti e soluzioni
Tutte le scuole di pensiero hanno sempre mostrato grande attenzione al fenomeno dell’instabilità finanziaria. È stata però soprattutto la Grande Crisi degli anni Trenta a mettere in evidenza fenomeni di gravità imprevista e a favorire elaborazioni orientate a cogliere la dimensione complessiva del problema. Gli episodi di instabilità finanziaria sono la conseguenza della fragilità complessiva dell’economia; lo shock esterno costituisce semplicemente l’evento che scatena la crisi. Infatti le crisi si sviluppano quando le istituzioni sono deboli e si trovano a fronteggiare i disturbi macroeconomici; più è fragile il sistema bancario e più gravi saranno gli effetti della crisi. Lo shock che scatena la crisi può essere il fallimento di una rilevante istituzione finanziaria,che riduce la fiducia del pubblico nel sistema bancario e che, di conseguenza favorisce fenomeni di panico e, eventualmente, corse agli sportelli. L’attività bancaria si distingue per offrire contratti di deposito che consentano ai risparmiatori di richiedere un importo nominale fisso, indipendentemente dalle loro reali necessità di consumo. Le banche trattengono una frazione di tali depositi per far fronte alle richieste di ritiro ed utilizzano i fondi residui per erogare crediti non liquidi e, spesso, rischiosi. La crisi di liquidità di un singolo intermediario, tuttavia, può rappresentare un serio problema per la stabilità del settore bancario nel momento in cui dovesse sfociare in crisi sistemica. L’inevitabile esistenza di un mismatching delle scadenze, tra raccolta e impieghi, crea instabilità. Infatti, nel caso in cui il ritiro anticipato dei depositi dovesse superare le aspettative di liquidità della banca,quindi la specifica frazione degli stessi detenuta come riserva libera, l’intermediario non è in grado di soddisfare le richieste dei depositanti ed è costretto a vendere prematuramente le attività illiquide detenute generando, una volta diffusa l’informazione, reazioni comportamentali destabilizzanti tra i depositanti. Il problema è efficacemente colto nel modello di Diamond e Dybvig(1983) che analizza l’instabilità e la fragilità di una banca che detiene una frazione dei propri depositi ed investe in attività illiquide. Tale schema costituisce ancora oggi la base all’interno della quale sono state poi sviluppate le implicazioni derivanti dal potenziale insorgere di panic run nel settore bancario. Una sommaria analisi di alcune recenti situazioni porta ad individuare i tre più comuni canali di sviluppo delle crisi finanziarie: il mercato delle attività finanziarie, il sistema bancario ed il mercato delle valute. Una delle possibili analisi del problema delle crisi finanziarie parte però da
un approccio prettamente microeconomico, in grado di enfatizzare il funzionamento del sistema finanziario e di spiegare perché le crisi sono uno degli aspetti di un modello generale dell’attività finanziaria. La letteratura che ha adottato questo tipo di approccio ha focalizzato la propria attenzione sul sistema bancario utilizzando modelli basati su economie prettamente bancarie in cui le crisi finanziarie sono crisi essenzialmente bancarie. In questo contesto ha assunto maggiore importanza lo studio delle forme di interrelazione di breve periodo esistenti tra le singole banche per la fornitura reciproca di risorse finanziarie liquide. Questo mercato interbancario per la liquidità è apparso particolarmente adatto anche a spiegare i meccanismi di propagazione delle crisi ( fenomeno cui ci si riferisce con il termine di “contagio finanziario”) da una a più banche o da una a più aree geografiche. Seppure i modelli analitici siano raramente in grado di spiegare in modo onnicomprensivo quei casi di crisi finanziaria effettivamente osservati nella realtà, la loro rilevanza teorica resta comunque di primaria importanza. In essi è infatti possibile trovare conferma di quella fragilità intrinseca che irrimediabilmente contraddistingue i sistemi bancari e finanziari, segnandone la sostanziale peculiarità rispetto a qualsiasi altro sistema interconnesso di soggetti operanti nell’attività economica. Questo tipo di letteratura quasi sempre rivolge la propria attenzione anche a quegli strumenti di regolamentazione ed intervento pubblico che possano concretamente migliorare la stabilità dei sistemi finanziari, riuscendo, preferibilmente in maniera preventiva, ad arginarne o contenerne la fragilità sistemica ed il diffondersi delle crisi. Di tali sviluppi della teoria economica è dunque intenzione parlarne in questo lavoro di tesi. Nel primo capitolo si introducono le cause che possono portare ad una corsa agli sportelli, analizzando il principale modello di Diamond e Dybvig e il Mercato Interbancario della Liquidità. Nel secondo capitolo si analizzano gli effetti che essa comporta, quindi il rischio sistemico e il contagio finanziario. Infine il terzo capitolo è dedicato alle soluzioni che si sono adottate per cercare di evitare i panic run.
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Informazioni tesi
Autore: | Simona Acquisto |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Palermo |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia delle istituzioni e dei mercati finanziari |
Relatore: | Giovanni Agnello |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 98 |
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