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La percezione della violenza negli adolescenti

Oggi basta leggere un quotidiano, sfogliare una rivista o guardare la tv per essere “aggrediti” da una fitta pioggia di cronaca nera e convincersi di vivere in un mondo, ormai, estremamente violento; così, sicuramente un pò a tutti, sarà capitato di fare osservazioni del tipo: “Ma in che mondo viviamo? Ormai si uccide per niente.....Abbiamo toccato il fondo”!
Forse siamo sopraffatti da questi pensieri o facciamo queste osservazioni perché non riflettiamo o, semplicemente, non ricordiamo.
Difatti, un pò tutti pensiamo che l’unica violenza sia quella che Galtung chiama diretta, cioè quella che viene compiuta da un attore sociale violento direttamente su un’altra persona (omicidi, calunnie, aggressioni verbali); Ma perché? La violenza culturale? La cosiddetta violenza in nome di una nazione? Non è un’azione criminale anche quella? O ci si vuole convincere che in guerra tutto è consentito se viene fatto in nome di un’esigenza, o come la chiamerebbe qualcuno, di una ragione politica?

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Introduzione Vivo in un’epoca in cui noi abbondiamo in esempi incredibili di quel vizio…..e non si trova niente nelle storie antiche di più grave di quello che noi proviamo ogni giorno. Ma ciò non mi ci ha affatto addomesticato. Mi potevo appena persuadere, prima di aver veduto, che si fossero trovate anime così mostruose che, per il solo piacere dell’assassinio, lo volessero commettere: tagliare e squartare le altrui membra; aguzzare il proprio cervello per inventare nuovi tormenti inusitati e morti nuove, senza inimicizia, senza vantaggio, e per il solo scopo di godere il piacevole spettacolo dei gesti e dei movimenti compassionevoli, dei gemiti e delle voci lamentose di un uomo morente fra gli stazi 1 Montaigne Ogni giorno siamo inevitabilmente bombardati, attraverso i mass media, di messaggi violenti: di immagini di guerre e devastazioni, di manifestazioni di odio ed aggressività, che progressivamente indeboliscono le nostre difese nei confronti della violenza stessa, che finisce per essere accettata come modalità di espressione. Pertanto, se è vero che oggi media, comunità scientifica, forze dell’ordine sono particolarmente attenti ai fenomeni di violenza perpetrata dagli adolescenti, è altrettanto vero che questi fenomeni stanno generando uno stato d’allerta e d’emergenza tale da portare alla impellente necessità di intervenire per contrastare il fenomeno. Ho riportato, di seguito, la citazione datata 1928 di un famoso psicologo americano, Stanley Hall. Tale citazione ci fa comprendere che, nonostante 1 De Montaigne M. “Saggi”, a cura di V. Enrico, Milano, Mondadori 1986. Libro II, p. 112

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Informazioni tesi

  Autore: Barbara Bisci
  Tipo: Tesi di Specializzazione/Perfezionamento
Specializzazione in tesi di specializzazione in Pedagogia clinica
Anno: 2009
Docente/Relatore: Gloria Guadalupi
Istituito da: Scuola di Formazione "Dia Logos" - Brindisi-
  Lingua: Italiano
  Num. pagine: 68

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Parole chiave

adolescenza
aggressività
chi è il pedagogista clinico?
comunicazione e violenza
famiglia e violenza
galtung
gruppo dei pari e violenza
i giochi cooperativi
il triangolo della violenza
la pedagogia clinica
mass media e violenza
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