Immigrazione e criminalità in Italia: quale relazione?
Il tema della relazione tra immigrazione e la criminalità rappresenta un argomento, per così dire, classico della criminologia; i primi studi sulla materia sono stati condotti, nella prima parte del ‘900, soprattutto negli Stati Uniti d’America, Paese che ha fondato la sua esistenza proprio sul fenomeno della migrazione. Quello della devianza degli immigrati è un tema estremamente delicato, difficile e complesso; antica è la preoccupazione che gli immigrati commettano reati più spesso degli autoctoni e che generino un aumento di criminalità, alimentando parimenti un forte allarme sociale. Numerose ricerche, in ambito criminologico, hanno messo in evidenza come vi siano periodi storici e Paesi in cui gli immigrati rispettano maggiormente le leggi degli autoctoni, ed altri ancora in cui avviene esattamente l’opposto. Passando in rassegna le diverse ricerche condotte negli Stati Uniti, alcuni autori americani hanno sfatato il vecchio mito contro gli immigrati, mostrando come essi non commettessero più reati dei nativi; in Italia, Ferracuti, sintetizzando i risultati dei lavori scientifici pubblicati in Europa negli anni ’60, ha affermato che il tasso elevato di delinquenza, tra gli emigrati, è un mito dovuto alla xenofobia. Tuttavia, negli ultimi tempi, quasi tutti i ricercatori hanno mostrato che, dalla metà degli anni ’70, in molti Paesi Europei, vi è stato un continuo aumento della quota di reati commessi dagli stranieri. Questo aumento è dovuto a due distinti processi; in primo luogo, è cresciuto il numero degli stranieri senza permesso di soggiorno (irregolari, clandestini) che violano le norme penali; in secondo luogo, i regolari hanno iniziato a commettere reati più spesso degli autoctoni. Una seconda preoccupazione in quel periodo, strettamente connessa alla prima precedentemente menzionata, era quella della relazione tra gli immigrati di prima generazione e quella dei loro figli (la c.d. seconda generazione); in altre parole, ci si rese conto del fatto che non gli immigrati di prima generazione, ma quelli della seconda violavano più spesso il codice penale di quelli della prima; già negli anni ’70, in alcuni Paesi Europei, alcuni criminologi definivano gli immigrati della seconda generazione una bomba sociale a scoppio ritardato.
Le teorie criminologiche, allora comunemente accettate per dare una spiegazione della delinquenza straniera, sono essenzialmente di carattere socio-psicologico. Il comportamento antisociale del migrante è letto per lo più come la risultante di un disadattamento sociale, di sentimenti di esclusione e di frustrazione. Diverse teorie possono essere ricordate per spiegare il fenomeno: la teoria del conflitto culturale (che spiega la criminalità sulla base dell’attrito che si svilupperebbe tra il sistema culturale di origine degli immigrati e quello del paese di destinazione), la teoria della mobilità (in base alla quale la mobilità indebolirebbe l’attaccamento alla comunità locale e rinforzerebbe i legami tra gruppi secondari)...
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Alberto Sirigu |
Tipo: | Tesi di Master |
Master in | Master Universitario di II Livello in ''Psicologia Giuridica e Criminologia''|
Anno: | 2008 |
Docente/Relatore: | Alfonso Dott. Polverino |
Istituito da: | Università degli Studi di Cagliari |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 36 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Tra percezione e realtà: l’immigrazione e il problematico rapporto con la criminalità
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi