La cripta del duomo di Amalfi: il rinnovamento seicentesco
Il concilio di Trento da poco concluso (1563) aveva promosso un intenso rinnovamento culturale e religioso dell’Italia intera. Lo si nota in un’accentuata tendenza devozionale, nella notevole produzione di letteratura agiografica, nel rinnovato culto dei Santi, che tra i secoli XVI e XVII aumentarono straordinariamente. Negli ultimi due decenni del Cinquecento vennero alla luce tombe di Martiri e Santi, in particolare dei primi secoli, e le reliquie furono oggetto di intenso traffico destinato ad arricchire chiese di tutt’Italia e non solo. Numerosi furono i progetti di rinnovamento di chiese e cripte già esistenti per adeguarle al nuovo clima di devozione e per renderle degne di accogliere le spoglie di un Santo.
Questo fervore religioso scosse anche il Regno di Napoli dove la corte spagnola commissionò al “Regio Ingegnere”, Domenico Fontana, l’importante progetto di rinnovamento della cripta del duomo di Amalfi. Il Fontana si avvalse dei suoi più fidi collaboratori, con i quali aveva già lavorato e a Roma e a Napoli: Michelangelo Naccherino e Pietro Bernini, per la decorazione scultorea; Vincenzo de Pino per la decorazione pittorica.
Il risultato è di straordinaria bellezza ed armonia: le spoglie del Santo Apostolo Andrea riposano sotto l’altare, la cui struttura rievoca la tipologia della confessio paleocristiana, una stanza sotterranea che veniva usata per la custodia dei corpi dei Santi Martiri. E Martire è Sant’Andrea, con la sua croce decussata, la cui statua del Naccherino trionfa al centro dell’altare, così come Martire è il Cristo nella volta dipinta…
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Informazioni tesi
Autore: | Paola Grimaldi |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Seconda Università degli Studi di Napoli |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Conservazione dei Beni Culturali |
Relatore: | Elena Fumagalli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 193 |
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