Gli effetti della strategia europea dell'occupazione sulla formazione professionale: dal contratto di formazione lavoro al contratto di inserimento
GLI EFFETTI DELL STRATEGIA EUROPEA DELL’OCCUPAZIONE SULLA FORMAZIONE PROFESSIONALE: DAL CONTRATTO DI FORMAZIONE LAVORO AL CONTRATTO DI INSERIMENTO.
La trattazione di questo elaborato, si pone come obiettivo quello di analizzare, la strategia europea per l’occupazione, facendo riferimento ai vari cambiamenti e revisioni che hanno attraversato la vita politica e sociale del nostro Paese e dell’Europa in generale.
In questa prospettiva vengono analizzate le origini ed il successivo cambiamento radicale che ha subito il contratto di formazione-lavoro. Contratto che sopravvive (come approfondirò nel capitolo quinto) esclusivamente nella pubblica amministrazione, e che in seguito al decreto legislativo n.276/2003 , si è evoluto in tutto il settore privato sottoforma di “contratto di inserimento lavorativo”.
Entrando nello specifico, nei primi due capitoli, ho esaminato il percorso evolutivo dell’Unione Europea, fondamentale per apprendere come l’Europa si è costituita ed ha consolidato una propria dimensione politica ed economica.
Le origini di tutto ciò le ritroviamo in particolare con il trattato di Maastricht, il quale, pur caratterizzato da diversi vincoli e incertezze è stato tra i primi trattati che ha delineato le linee essenziali della politica economica e sociale della Comunità Europea stessa.
Proseguendo nella trattazione, mi sono soffermata sulle linee guida che la Comunità Europea ha tentato di darsi in tema d’occupazione e Stato sociale, anche se, a ben vedere, gli orientamenti e gli indirizzi fondamentali che la Comunità Europea si è data sono “dispersi”, come vedremo, nei diversi Trattati, nelle risoluzioni finali dei vertici (come quello di Bruxelles), nelle direttive della Commissione, nelle risoluzioni del Consiglio e del Parlamento .
Viene evidenziato il ruolo svolto dal Libro Bianco di Delors del 1993, che nasce proprio dalla grande preoccupazione per la situazione occupazionale europea, ponendosi nell’ottica di intervenire e di combattere in modo attivo il problema sempre più grave della disoccupazione e le conseguenze che derivano da tale fenomeno.
Seguendo poi il lungo percorso di ricostruzione della storia dell’Europa arriviamo dunque al vertice di Lussemburgo del 1997 e di Lisbona del marzo 2000, che come il Libro Bianco, avevano per oggetto il tema del lavoro e dello stato sociale.
Nella seconda parte del mio elaborato ho esaminato invece il contratto di inserimento, una nuova tipologia contrattuale entrata in vigore nel 2004, volta a sostituire il vecchio contratto di formazione e lavoro.
Per analizzare in modo completo questo nuovo strumento, volto a combattere il problema della disoccupazione che, come abbiamo detto precedentemente è sempre più rilevante, ne ho studiato le origini ed, in particolare, il contratto di formazione e lavoro da cui esso deriva.
Ho approfondito poi il contenuto del contratto attraverso l’analisi della nuova normativa ed infine ho apportato alcune riflessioni sull’innovazione che questa nuova tipologia contrattuale ha portato nell’ambito dei contratti a contenuto formativo, specificando come il contratto di formazione lavoro sopravviva ancora nella pubblica amministrazione.
Entrando più nel dettaglio, il capitolo terzo, prevalentemente di carattere storico, spiega qual è stata l’evoluzione dei contratti a contenuto formativo, scandendone i passaggi fondamentali.
Il contratto di formazione può essere quindi considerato il protagonista del sistema formativo italiano degli anni ’80-’90 e rimase tale fino a quando la Commissione Europea, l’11 maggio del 1999, in seguito ad un insolito proliferarsi di contratti di formazione e lavoro, non si accorse che la disciplina degli incentivi economici del contratto di formazione era in contrasto con la normativa europea degli aiuti di Stato, perché “era uno strumento di aiuto alle imprese e non aiuto all’occupazione”.
Si arriva progressivamente al d.lgs. n. 276/2003, in cui si delineano due istituti, l’apprendistato, che ingloba il vecchio apprendistato e parte del vecchio contratto di formazione e lavoro, e il contratto di inserimento.
Tra questi due contratti solo il primo svolge una vera attività formativa poiché il secondo è caratterizzato da una funzione occupazionale.
Il capitolo quarto è volto ad analizzare il funzionamento e la previsione normativa del contratto di inserimento, dagli artt. 54-59 del d.lgs n. 276/2003.
In particolare, il tratto peculiare di questo contratto è sicuramente il progetto di inserimento, ovvero un documento in cui devono essere indicati tutti gli aspetti essenziali del rapporto di lavoro tra datore e lavoratore; infine sono passata ad analizzare le categorie di riferimento del contratto di inserimento, tenendo presente che ad essi si applica la disciplina del contratto a termine (d. lgs n. 368/2001).
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Branchetti |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Bologna |
Facoltà: | Scienze dell'Educazione |
Corso: | PROGETTISTA E RESPONSABILE DELL'EDUCAZIONE PERMANENTE |
Relatore: | STEFANO CALIANDRO |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 155 |
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