La macrografia nel disturbo autistico
Guardare un bambino che, senza fine, si morde una mano o fa ruotare un portacenere in modo ipnotico, che fissa per ore, con lo sguardo nel vuoto, un granello di polvere, che si colpisce il volto o guarda fisso attraverso di noi, incute paura.
Questo è il bambino autistico.
Ci ignora, respinge ogni contatto umano, non ascolterà o parlerà con noi, né ci permetterà di toccarlo, non vorrà neanche guardare un essere umano, preferisce le cose alla gente, è sempre solo, chiuso in se stesso, uno straniero tra noi.
Migliaia di questi stranieri nel mondo sono stati istituzionalizzati a vita o allontanati dai parenti, apparentemente perché hanno paura di noi, nella realtà perché generano paura ed il loro comportamento incomprensibile e sconosciuto ci intimorisce; l’idea che questo contenga un significato nascosto, un messaggio che non recepiamo, ci tormenta.
Questo lavoro di tesi ha lo scopo di indagare il mondo dell’autismo per capire se le ultime ricerche sull’eziopatogenesi del disturbo, sempre più orientate verso una base biologica legata sia a fattori organici che ad alterazioni neurobiologiche, possano dare una risposta a questo tormento che tante famiglie attanaglia.
Tenteremo, inoltre, di entrare nello sconosciuto mondo della comunicazione di questi soggetti, perché sì, anche loro comunicano, non sempre verbalmente, sempre più spesso graficamente, e provare ad investigare il ruolo delle anormalità cerebellari nel disturbo dello spettro autistico attraverso l’espressione grafica degli affetti, proveremo a capire, infine, se e come la scrittura dia voce alle loro angosce.
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Informazioni tesi
Autore: | Daniela Pappacena |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2002-03 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Psicologia |
Corso: | Psicologia dello sviluppo e dell'educazione |
Relatore: | Maria Teresa Fiorenza |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 160 |
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FAQ
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