Dal diario cartaceo al weblog
Il lavoro si pone l’obiettivo di dimostrare che il diario è il più diretto precursore cartaceo del moderno weblog, evidenziando tra i due affinità e divergenze; questo attraverso un’attenta analisi strutturale e linguistica. L’excursus storico parte dagli Annales latini e si conclude con i diari intimisti del ‘900, dove soprattutto l’esperienza delle due guerre mondiali contamina profondamente il suddetto genere. Diario e blog nascono entrambi come soluzioni diverse rispetto alla loro futura evoluzione, nel senso che il diario, prima di giungere alla sua maturazione odierna, ha preso lentamente forma dagli scritti storiografici su Roma e il secondo, da una semplice lista di indirizzi che era, si è trasformato in uno spazio dove l’essere umano può soddisfare il suo bisogno di raccontarsi. In più, in entrambi prevale il criterio cronologico, solo che la disposizione dei post in un blog è inverso a quello di un diario. Inoltre il blog è un testo a tutti gli effetti, dove gli elementi coesivi predominanti sono l’anafora, utilizzata soprattutto per evitare l’eccessiva ridondanza e la catafora, usata spesso dal blogger per concentrare l’attenzione del lettore su elementi particolari, ad esempio nomi o numeri. La presenza dei link ipertestuali, in aggiunta ai tradizionali elementi che costituivano un testo cartaceo, è quella che ha permesso a questo tipo di testi, oltre che una lettura di tipo dinamico, la possibilità di dare maggior rilievo ad alcuni aspetti testuali: le massime di qualità, di rilevanza e di modo di Paul Grice legate al criterio dell’intenzionalità e la deissi temporale e spaziale, elementi situazionali che nel cyberspazio andrebbero approfonditi anche in altre sedi con molta attenzione, vista la mancanza di coordinate spazio-temporali che coinvolgono i navigatori della Rete. L’affermazione che un weblog è un testo prettamente informativo nasce dall’osservazione che l’autore, sapendo a priori che ciò che scrive avrà un pubblico, si concentra molto sul rema per fornire dati utili ed aggiornati ed utilizza gli elementi strutturali e linguistici tipici di questa tipologia testuale: l’uso delle forme grammaticali abbreviate; la predilezione per la paratassi, cioè per le sentenze semplici, brevi e poche congiunzioni; la presenza di elementi paratestuali specifici dei testi informativi (uso del grassetto per i vocaboli salienti, immagini contenenti grafici o schemi, elenchi numerati o puntati ed una ricercata esattezza terminologica dei termini). Nella conclusione si ipotizza che nella maggior parte di questi spazi on-line la parola diminuirà progressivamente, facendo posto ad una quantità maggiore di immagini, file audio e video, cosa che tra l’altro è già successa nel Web con l’evoluzione dei primi testi digitali, che da elementi grafici minimi e link spartani sono passati a pagine sempre più elaborate e multimediali.
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Informazioni tesi
Autore: | Barbara Maura |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Lingue nella società dell'informazione |
Relatore: | Sandra Petroni |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 86 |
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