Vaclav Havel: Politica come teatro
La prima cosa che mi ha colpito di Havel è la lucidità con cui egli ha fatto del suo teatro uno strumento di conoscenza. Un teatro che non fornisce speranze, ma che dice, mostra, si dà così come si pone, un teatro che è e basta. Una presenza che apre interrogativi a chi sa ascoltare.
"In altri termini ciò che oggi intendiamo con dramma e teatro è soltanto una delle molte espressioni culturali avanzate dell’esperienza fondamentale umana del mondo e dell’esperienza dell’uomo di se stesso nel mondo. Insomma l’uomo dai tempi in cui ha cominciato a capire che qualcosa può accadere prima e qualcosa può aver luogo più tardi, che una cosa si può ripetere, che possono esistere fenomeni diversi, che la spazio-temporalità e dunque anche il mondo sono in un certo modo articolati, attraverso tutto ciò ha cominciato veramente ad avvertire l’essere drammatico. E nel momento in cui ha cominciato con certi rituali a comunicare con le forze responsabili, secondo lui, dell’ordine del mondo, ha iniziato proprio con il teatro." (V. Havel, Politica come teatro, Praga 4 ottobre 1996)
La drammaticità, quindi, è prima di tutto esperienza, lo è stata fin dall’antichità. Ma qual è l’esperienza a cui Havel ci conduce? La crisi dell’identità umana. Sperimentiamo la nostra crisi, la drasticità del nostro riconoscerci esseri umani. Questa consapevolezza si realizza in un contesto sociale ove il pubblico respira insieme i propri dubbi; in questo senso l’arte drammatica ha un’enorme responsabilità: saper porre le domande giuste.
"Anche la verità più dura, quando è pronunciata ad alta voce, pubblicamente e davanti a tutti, diventa d’un tratto qualcosa di liberatorio. […] Jan Grossman una volta ha detto delle mie opere che il loro eroe positivo è lo spettatore." (V. Havel, Interrogatorio a distanza. Conversazione con Karel Hvízdala, prefaz. di Paolo Flores D’Arcais, contiene: V. Havel, Slovo o slovu (Una parola sulla parola), Garzanti, Milano 1990)
Il pubblico esorcizza in comunione i propri ‘nodi’, ma poi ha anche la responsabilità di portarseli a casa e farne qualcosa. Condividerli, comunque, è già un inizio di un cammino verso la luce.
Václav Havel è anche uomo della πόλις (polis), un cittadino che si prende cura del proprio Stato. Ciò sembrerebbe allontanarci dal discorso teatrale, eppure la connessione è inscindibile:
"Che cos’è veramente la politica? La definizione tradizionale ci risponde che essa è la cura degli affari pubblici, la cura e la loro gestione. Senza dubbio, prendersi cura delle faccende pubbliche, provvedere a esse e gestirle, significa proprio, logicamente, prendersi cura dell’uomo e del mondo in cui l’uomo vive. E ciò significa comprendere l’uomo e percepire tutte le dimensioni della sua autocomprensione nel mondo. Non so immaginare come un politico possa essere tale senza che percepisca anche la dimensione drammatica di questa autocomprensione umana; dunque la drammaticità come uno degli aspetti essenziali del mondo, di come l’uomo vede il mondo e, con ciò, anche come uno degli strumenti fondamentali della comunicazione umana." (V. Havel, Politica come teatro, Praga 4 ottobre 1996)
Pertanto, se l’uomo si conosce per mezzo del teatro, uno degli strumenti per colpire e infondere una visione della vita che si distacchi dagli assolutismi e dai giochi di potere, è il teatro stesso. Per potersi prendere veramente cura del proprio popolo, bisogna riuscire a dialogarci e avere fiducia in lui. Attraverso le sue opere, Havel è arrivato al cuore della sua gente, ma anche al nostro, poiché a quanto pare ci scontriamo con gli stessi problemi rivestiti di altro ‘smalto’.
Tutto contribuisce a questo scopo, anche la forma. Se la meta è svelare e mettere a nudo i processi più nebulosi, la struttura non può essere nient’altro che snella, rettilinea, geometrica, in altre parole il più chiara possibile. E il linguaggio? Il linguaggio fa altrettanto, ma diventa anche strumento al servizio dell’ironia e della comicità. Il nostro mondo è fatto di parole, dice Havel, a tal punto che spesso le interpretazioni linguistiche sono diventate più importanti della realtà stessa. Godiamo della retorica, ci parliamo addosso, c’incastriamo in discorsi senza via d’uscita e tutto ciò non fa che portarci fuori strada, farci perdere la bussola. Il linguaggio, allora, in questo autore diviene soggetto e mezzo, forma e contenuto.
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
CONSULTA INTEGRALMENTE QUESTA TESI
La consultazione è esclusivamente in formato digitale .PDF
Acquista
L'unico servizio antiplagio competitivo nel prezzo che garantisce l'aiuto della nostra redazione nel controllo dei risultati.
Analisi sicura e anonima al 100%!
Ottieni un Certificato Antiplagio dopo la valutazione.
Informazioni tesi
Autore: | Chiara Cardea |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Roma La Sapienza |
Facoltà: | Scienze Umanistiche |
Corso: | Arti e Scienze dello Spettacolo |
Relatore: | Luciano Mariti |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 237 |
Forse potrebbe interessarti la tesi:
Il PCI e la Primavera di Praga attraverso le pagine dell'Unità
FAQ
Come consultare una tesi
Il pagamento può essere effettuato tramite carta di credito/carta prepagata, PayPal, bonifico bancario.
Confermato il pagamento si potrà consultare i file esclusivamente in formato .PDF accedendo alla propria Home Personale. Si potrà quindi procedere a salvare o stampare il file.
Maggiori informazioni
Perché consultare una tesi?
- perché affronta un singolo argomento in modo sintetico e specifico come altri testi non fanno;
- perché è un lavoro originale che si basa su una ricerca bibliografica accurata;
- perché, a differenza di altri materiali che puoi reperire online, una tesi di laurea è stata verificata da un docente universitario e dalla commissione in sede d'esame. La nostra redazione inoltre controlla prima della pubblicazione la completezza dei materiali e, dal 2009, anche l'originalità della tesi attraverso il software antiplagio Compilatio.net.
Clausole di consultazione
- L'utilizzo della consultazione integrale della tesi da parte dell'Utente che ne acquista il diritto è da considerarsi esclusivamente privato.
- Nel caso in cui l’utente che consulta la tesi volesse citarne alcune parti, dovrà inserire correttamente la fonte, come si cita un qualsiasi altro testo di riferimento bibliografico.
- L'Utente è l'unico ed esclusivo responsabile del materiale di cui acquista il diritto alla consultazione. Si impegna a non divulgare a mezzo stampa, editoria in genere, televisione, radio, Internet e/o qualsiasi altro mezzo divulgativo esistente o che venisse inventato, il contenuto della tesi che consulta o stralci della medesima. Verrà perseguito legalmente nel caso di riproduzione totale e/o parziale su qualsiasi mezzo e/o su qualsiasi supporto, nel caso di divulgazione nonché nel caso di ricavo economico derivante dallo sfruttamento del diritto acquisito.
Vuoi tradurre questa tesi?
Per raggiungerlo, è fondamentale superare la barriera rappresentata dalla lingua. Ecco perché cerchiamo persone disponibili ad effettuare la traduzione delle tesi pubblicate nel nostro sito.
Per tradurre questa tesi clicca qui »
Scopri come funziona »
DUBBI? Contattaci
Contatta la redazione a
[email protected]
Parole chiave
Tesi correlate
Non hai trovato quello che cercavi?
Abbiamo più di 45.000 Tesi di Laurea: cerca nel nostro database
Oppure consulta la sezione dedicata ad appunti universitari selezionati e pubblicati dalla nostra redazione
Ottimizza la tua ricerca:
- individua con precisione le parole chiave specifiche della tua ricerca
- elimina i termini non significativi (aggettivi, articoli, avverbi...)
- se non hai risultati amplia la ricerca con termini via via più generici (ad esempio da "anziano oncologico" a "paziente oncologico")
- utilizza la ricerca avanzata
- utilizza gli operatori booleani (and, or, "")
Idee per la tesi?
Scopri le migliori tesi scelte da noi sugli argomenti recenti
Come si scrive una tesi di laurea?
A quale cattedra chiedere la tesi? Quale sarà il docente più disponibile? Quale l'argomento più interessante per me? ...e quale quello più interessante per il mondo del lavoro?
Scarica gratuitamente la nostra guida "Come si scrive una tesi di laurea" e iscriviti alla newsletter per ricevere consigli e materiale utile.
La tesi l'ho già scritta,
ora cosa ne faccio?
La tua tesi ti ha aiutato ad ottenere quel sudato titolo di studio, ma può darti molto di più: ti differenzia dai tuoi colleghi universitari, mostra i tuoi interessi ed è un lavoro di ricerca unico, che può essere utile anche ad altri.
Il nostro consiglio è di non sprecare tutto questo lavoro:
È ora di pubblicare la tesi