Progettazione e valutazione di un protocollo di trusting per reti manet
Oggi la disponibilità di un sistema di comunicazione si rivela sempre più necessaria ed indispensabile ai fini dello scambio di informazioni tra diverse entità.
Per tale ragione, negli ultimi anni, il progetto di realizzare un’infrastruttura mobile che permetta la transizione di informazioni, è stato studio di molti ricercatori nel campo delle telecomunicazioni.
La realizzazione delle “Mobile Ad hoc Networks”, o “MANET” è il risultato di un importantissimo progetto, nato inizialmente per uno scopo prettamente militare, così come Internet, creato, infatti, col progetto ARPANET nel 1960. Tale ideazione, che aveva come obiettivo la condivisione di risorse computazionali degli Stati Uniti d’America, fu poi esteso anche ad un’ uso civile.
Lo scopo principale delle MANET è quello della realizzazione di una topologia di rete senza infrastruttura, rappresentata solo dalla presenza di entità mobili, come ad esempio palmari, cellulari o notebook.
Si supponga che in uno scenario di guerra, in un momento d’emergenza, alcuni soldati si trovino nella condizione di dover comunicare necessariamente tra di loro, in quel caso la presenza di dispositivi, che siano in grado di realizzare una rete, si mostrerebbe necessaria per lo scambio di informazioni che si rivelerebbero utili per il corretto coordinamento del gruppo.
Quanto ipotizzato, rappresenta indubbiamente un caso limite in cui si mostra come le funzionalità fornite dalla creazione di una MANET possano risultare di grande giovamento. Ovviamente in queste tipologie di reti è necessaria la presenza di un insieme di protocolli che permettano la realizzazione di quanto sopra descritto.
Nello studio d’infrastrutture mobili bisogna considerare sia molti aspetti relativi alla sicurezza che ala presenza di eventuali carenze strutturali. Per di più, risulta inevitabile non considerare la presenza di nodi che potrebbero avere un ruolo all’interno della rete con il solo obiettivo di degradarne le prestazioni.
Inoltre, un ruolo fondamentale nei dispositivi mobili è rappresentato dalla presenza di una quantità finita d’energia, necessaria per il funzionamento del dispositivo. Certamente un nodo di una rete che deve consentire il transito d’informazioni vorrebbe preservare quanto più possibile il suo livello di energia. Contro questo “tentativo” di preservare il livello d’energia, agisce come controtendenza la necessità di inoltrare informazioni da parte del nodo. Tale necessità, di conseguenza, provoca un consumo più rapido d’energia.
In questa tesi si sono studiati protocolli che permettono di realizzare percorsi di comunicazione formati da dispositivi che presentano un alto livello di energia che possano allungare il “lifetime” della rete. Inoltre, sono stati proposti i risultati mediante la visualizzazione di grafici che intendono dimostrare la funzionalità del protocollo.
Si sono analizzati ancora meccanismi, relativi il risparmio energetico, che hanno lo scopo di “premiare” nodi che presentino un alto livello di collaborazione. Quest’ultima sarà individuata per stabilire, come valore di bontà, quali nodi abbiano lavorato in maniera efficiente per ottenere un miglior funzionamento della rete.
I protocolli presentati poggiano sul protocollo di routing “DSR” (Dynamic Source Route) che permette di realizzare dei percorsi di comunicazione in maniera reattiva da una sorgente ad una destinazione, quando lo scambio di messaggi risulti essere necessario.
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Informazioni tesi
Autore: | Gianpiero Costantino |
Tipo: | Laurea II ciclo (magistrale o specialistica) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Catania |
Facoltà: | Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali |
Corso: | Informatica |
Relatore: | Salvatore Riccobene |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 86 |
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