La gestione dei rifiuti in Campania: un'analisi critica
I rifiuti rappresentano oggi uno dei maggiori fattori di impatto delle attività antropiche sul territorio. Il problema della gestione dei rifiuti è di rilevanza nazionale e direttamente sotto gli occhi dei cittadini. Obiettivo del presente lavoro è l’analisi di tale “problema” e degli aspetti legislativi ad esso connessi, con particolare riferimento all’introduzione del nuovo sistema di “gestione integrata”. Nella prima parte del lavoro è stata, pertanto, individuata ed analizzata la normativa comunitaria e nazionale, che attualmente disciplina il settore dei rifiuti. In tal senso, si è partiti dall’individuazione delle principali direttive comunitarie nel settore, per poi analizzare la normativa nazionale emanate a recepimento di tali direttive. Ovviamente, si è posta particolare attenzione al decreto legislativo n. 22 del 5 febbraio 1997, meglio noto come decreto Ronchi, che insieme alle successive integrazioni e modifiche, costituisce l’attuale disciplina di riferimento nel settore dei rifiuti in Italia. Contemporaneamente sono stati raccolti e analizzati una serie di dati allo scopo di verificare lo stato di attuazione di tale normativa e i risultati che ne sono conseguiti dalla sua applicazione, facendo anche opportuni confronti con le altre principali realtà europee.
Nella seconda parte, invece, si è posta l’attenzione sulla particolare situazione di crisi in merito allo smaltimento dei rifiuti urbani creatasi nella regione Campania e sfociata nel Commissariamento della stessa in tale settore. Il problema rifiuti in Campania è stato reso negli anni ancor più difficile sia dalla grave situazione di emergenza che per molto tempo ha visto fiorire gli interessi delle ecomafie ed una disattenta e criminale gestione dello smaltimento dei rifiuti con discariche divenute reali sversatoi di rifiuti pericolosi, tossici e nocivi provenienti dalle più svariate regioni d’Italia, che dalla scelta impiantistica della classe politica dirigente per fronteggiare l’emergenza e dalla scarsa collaborazione delle popolazioni locali ad attuare una qualsiasi soluzione per uscire dall’impasse in cui si trovava ed attualmente si trova la regione.
In ultima analisi, il presente lavoro vuole mettere in evidenza come, per quanto riguarda la Campania, sia pure in un quadro complessivamente ostile, non sono mancate esperienze positive di comuni che hanno raggiunto risultati validi con riferimento alla “gestione locale” dei rifiuti. A tal fine sono state analizzate le esperienze di tre comuni del salernitano: Cava de’Tirreni, Nocera Inferiore e Mercato San Severino. Questi comuni, che hanno affidato a società miste, con prevalente capitale pubblico, il servizio di raccolta dei rifiuti, hanno vissuto in maniera meno drammatica, rispetto ad altri comuni limitrofi, la fase acuta di emergenza iniziata nel 2001. Nel trattare tali comuni viene messo in evidenza il ruolo centrale della raccolta differenziata che, insieme ad una serie ulteriori di decisioni tempestivamente assunte, costituisce la base del loro successo. In particolare, da un’analisi dei dati raccolti si mostrerà che il comune di Mercato San Severino costituisce, insieme a tanti altri piccoli comuni salernitano, un esempio di eccellenza nella gestione dei rifiuti, nonostante un quadro regionale a dir poco disastroso.
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Informazioni tesi
Autore: | Alessandro Carratu' |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Salerno |
Facoltà: | Economia |
Corso: | Economia e Commercio |
Relatore: | Maria Proto |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 247 |
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