Il modello cooperativo italiano della GDO di fronte all'internazionalizzazione dei mercati e all'allargamento dell'Unione Europea, il caso di Coop consumatori Nordest.
La piccola e media impresa sulla quale si fonda il nostro sistema economico sembrava possedere, rispetto ad imprese più grandi e dalla struttura più “pesante”, l'agilità e la flessibilità necessarie per adattarsi all'evoluzione di mercato. In questi ultimi anni però la base imprenditoriale dell'economia italiana fatica a trovare le risorse per riuscire a trarre beneficio da questo momento di frattura rispetto alla old economy, ed anzi, si trova ad affrontare un momento di stallo, quasi impotente di fronte ai successi dei nuovi attori economici internazionali.
In questa tesi cercherò di analizzare il caso di un'azienda italiana che invece sembra essere riuscita a sfruttare il cambiamento. Si tratta di un operatore della grande distribuzione organizzata che da molti anni ha raggiunto e mantiene una posizione di leadership. Più che di un unico ente si tratta di un sistema di aziende che si distingue dalla classica impresa privata sia per natura legale che per la “filosofia” che guida il suo operato. Sto parlando del sistema delle cooperative di consumo.
Il caso oggetto di studio riguarda una cooperativa di consumo, la Coop consumatori Nordest, ed un'azienda di diritto croato da questa posseduta, la Hipermarketi Coop d.o.o. Nel corso della seguente trattazione, attraverso l'analisi del “caso Hipermarketi”, cercherò di spiegare perché il modello italiano di cooperazione risulta vincente nel comparto della grande distribuzione organizzata e quanto sia efficiente, tanto da permettere un percorso di larga e diffusa affermazione nel mercato Est-europeo.
Quello di Coop consumatori Nordest è un esempio emblematico, oggi ancora unico, che risponde alla evidente necessità di cercare uno spazio di espansione fuori dal mercato italiano. Per quanto riguarda la GDO1 in Italia ci troviamo in un settore saturo, con una rete infrastrutturale completa e matura che non offre possibilità di significativo ed ulteriore sviluppo.
L'ingresso in un mercato nuovo e promettente come quello croato, attraverso Hipermarketi Coop d.o.o., risponde quindi all'esigenza di trovare un nuovo ambito di espansione. Dal 2002 la società opera a Zagabria ed in altre città del Paese condividendo lo spazio economico con attori internazionali del calibro di Rewe2, Schwarz3 ed un ex monopolista4. Si tratta di un scontro molto duro, analogamente a quanto avviene in Italia, un duello che porta alla luce debolezze e punti di forza di un modo atipico di “fare impresa”.
Questo studio si sviluppa in un momento molto importante dell'evoluzione economica e politica della Croazia. E' un momento di scontro tra passato e futuro. Da una parte è ancora in corso un processo che vuole liberare il Paese dai traumi causati dalla guerra e vuole emanciparlo dall'eredità lasciata da più di mezzo secolo di “regime comunista”. Dall'altra parte, la Croazia inizia a proiettarsi verso l'Europa in maniera sempre più decisa, attuando le riforme radicali, indispensabili per potersi inserire ed essere accettata nell'Unione Europea. Tutto ciò imprime un'accelerazione decisa al cambiamento in atto, ma mette anche in luce le contraddizioni e gli squilibri propri di un Paese che si è aperto da poco tempo alle logiche del libero mercato.
Questo case study è stato portato avanti principalmente nel corso di uno stage svolto a Zagabria nel periodo compreso tra Marzo ed Aprile 2007 nella sede centrale di Hipermarketi Coop d.o.o., attraverso la raccolta di interviste a dirigenti di Coop consumatori Nordest ed a dirigenti della Legacoop regionale.
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Informazioni tesi
Autore: | Vincenzo Di Giuseppe |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2006-07 |
Università: | Università degli Studi di Trieste |
Facoltà: | Scienze Politiche |
Corso: | Scienze Internazionali e Diplomatiche |
Relatore: | Massimo Gardina |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 87 |
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