La domanda sul male. Una rilettura sul pensiero di Hans Jonas
“La domanda sul male.
Una rilettura del pensiero di Hans Jonas”
Solitamente l’itinerario filosofico del pensiero di Jonas viene diviso in tre tappe, seguendo un percorso geografico, oltre che tematico.
La novità di questo lavoro consiste, attraverso uno studio attento e completo dei suoi scritti, nell’intravvedere la possibilità di una lettura diversa del suo pensiero e della sua vita: gli studi sulla libertà e poi sullo gnosticismo tardo-antico costituirebbero una sorta di “preistoria” di come appare a noi oggi il pensiero filosofico di Jonas. Gli studi successivi a quella data, invece, sarebbero il frutto di una ricerca incessante volta a giustificare e a dare una risposta sensata alla ormai nota domanda che ogni ebreo da allora si è posto: «dov’era Dio ad Auschwitz?», ovvero «quale concetto di Dio dopo l’esperienza dello Shoah?».
Dopo la perdita della madre e dei suoi amici, attraverso una morte orrenda e dissacrante, Jonas si è sforzato di costruire un sistema filosofico capace di interrogare il Dio dell’orizzonte ebraico nel suo rapporto con la storia contemporanea.
La novità del pensiero di Jonas sta nel coraggioso tentativo di riaprire la questione ontologica, collegando etica e metafisica.
Nel primo periodo della sua vita, Jonas analizza e approfondisce il pensiero nichilistico post-moderno. Egli si interroga sull’epoca del non senso tenta di recuperare un’identità culturale e religiosa che sappia riedificare la dignità della figura umana.
Gli interessi filosofici di Jonas subiscono una svolta a seguito dell’olocausto consumatosi ad Auschwitz: inizia l’anno zero di una nuova storia.
L’intera ricerca filosofica di Jonas dal dopoguerra in poi sembra avere un solo scopo: dare un senso all’immagine di Dio e dell’uomo dopo l’esame della Shoah.
La riflessione di Jonas sul dualismo uomo-mondo coglie nuove prospettive e si indirizza verso la filosofia della natura.
La normale conclusione della filosofia dell’organismo doveva condurre alla svolta verso l’etica, cioè verso la filosofia pratica capace di orientare l’agire umano e di superare forme dualistiche.
Ne Il Principio Responsabilità, con l’ausilio della metafisica, Jonas cerca di spiegare e fondare l’etica nel tentativo di trovare un senso al nichilismo post-moderno.
Con Tecnica, Medicina ed Etica l’Autore affronta problemi di bioetica medica interessanti e moderni, come la sperimentazione su soggetti umani, la clonazione e la manipolazione genetica, la definizione di morte celebrale, il trapianto di organi, il diritto di morire, l’eutanasia.
Il passaggio dall’etica alla fede sembra inevitabile e la sua ultima grande riflessione Il Concetto di Dio dopo Auschwitz si presenta come un tentativo di interpretazione del silenzio di Dio di fronte al male.
Secondo Jonas, il senso di responsabilità per la creazione dovrebbe essere l’unica risposta possibile alla perdita del senso dell’immortalità. Ma la responsabilità va necessariamente coniugata con la sfera religiosa, con l’imprescindibile presenza del divino nel vissuto dell’uomo. Si presenta, quindi, l’esigenza di coniugare l’esperienza spirituale con l’esistenza del male, la fede ebraica in particolare con la sofferenza generata dalla Shoah.
Di fronte alla sofferenza del giusto, Jonas non accetta il silenzio del Deus absconditus, non accetta l’assoluta trascendenza del divino che impone di accogliere anche il male. Da qui l’esigenza di una risposta nuova, più convincente, meglio plausibile per l’uomo di oggi.
Uno degli ultimi scritti di Hans Jonas, Peso e benedizione della mortalità, è dedicato alla condizione di mortalità dell’essere vivente. Jonas vuole dare una “nuova risposta” alla richiesta di senso del male nella vita dell’uomo di oggi: è come se verso la fine della sua vita Jonas avesse trovato una giustificazione al più grande dei dolori, la morte.
L’argomento della mortalità sembra assumere il significato di una chiosa con la quale Jonas vuole chiudere il discorso sulla vita, la quale ha necessità sempre più impellente di assumere un significato positivo e rasserenante.
Probabilmente è più corretto pensare che negli ultimi anni Jonas abbia trovato un balsamo alla sua ferita di sempre, ma non è riuscito a darne una spiegazione razionale.
SOMMARIO
ITINERARIO INTELLETTUALE DI HANS JONAS
1.1. LA VITA
1.2. IL PENSIERO
IL MALE E LA FILOSOFIA
2.1.GNOSI E LIBERTÀ
2.2. L’ANNO ZERO: AUSCHWITZ
2.3. IL RAPPORTO UOMO-NATURA
2.4. L’ETICA
2.5. LA BIOETICA
IL MALE E LA RELIGIONE
3.1. LO SCANDALO DEL MALE
3.2. LE ESIGENZE PRELIMINARI
3.3. IL MITO
OLTRE LA FILOSOFIA E LA RELIGIONE
4.1. IL PESO DELLA MORTE
4.2. LA BENEDIZIONE DELLA MORTALITÀ
4.3. UNA RISPOSTA DI SENSO AL MALE
CONCLUSIONI
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Informazioni tesi
Autore: | Luca Ciamei |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2004-05 |
Università: | Università degli Studi di Roma Tor Vergata |
Facoltà: | Lettere e Filosofia |
Corso: | Filosofia |
Relatore: | Francesco Miano |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 153 |
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