L'evoluzione del concetto di causa
La dissertazione che segue ha ad oggetto l’analisi dell’evoluzione del concetto di causa del negozio giuridico che si è avuta nel corso del tempo, con particolare riferimento ai recenti orientamenti della dottrina e della giurisprudenza in materia contrattuale.
Punto centrale della tematica è l’accoglimento da parte della Suprema Corte di Cassazione con la sentenza n. 10490/06 dell’indirizzo interpretativo che concepisce la causa come la funzione economico individuale, superando apertamente la tradizionale impostazione, consacrata con l’entrata in vigore del Codice civile del ’42, che ne concepisce la nozione in termini di funzione economico sociale.
Il lavoro si articola in tre parti: la prima di carattere introduttivo, la seconda rivolta ad un’analisi più specifica delle problematiche sottese alle diverse impostazioni ermeneutiche sul concetto di causa seguite in giurisprudenza e la terza con ad oggetto un raffronto critico tra le diverse teorie.
Più nello specifico, nel primo capitolo verrà introdotto l’argomento dell’evoluzione del concetto di causa attraverso una panoramica generale, in termini anche di escursus storico, delle varie teorie che si sono avute, e si hanno tutt’ora, circa il significato da attribuire alla nozione dell’elemento causa (partendo da quelle atomistiche forgiate sotto il vigore del precedente codice civile e giungendo, passando per la teoria oggettiva della funzione economico – sociale, fino a quella più recente impostazione individualista cd. dello scopo pratico). Si cercherà di verificare le diverse impostazioni alla luce dei loro risvolti pratici, evidenziandone cioè i precipitati in tema di invalidità del contratto nelle varie ipotesi di nullità (per illiceità o per inesistenza della causa, per frode alla legge). Inoltre, sempre in questa prima parte, si darà contezza dei condizionamenti che le diverse teorie sulla causa hanno sul rilievo dei motivi nella dinamica contrattuale, dando quindi conto anche dell’istituto della presupposizione, nonché del problema della distinzione tra causa e tipo contrattuale.
Il secondo capitolo avrà, invece, ad oggetto un’analisi più approfondita dell’utilizzo che la giurisprudenza fa delle teorie elaborate in seno alla dottrina, mettendone in risalto il non sempre consapevole utilizzo. Si concentrerà l’attenzione poi alla pronuncia n. 10490/06 della Cassazione, mettendo in risalto le argomentazioni utilizzate dagli Ermellini per accogliere la nozione di causa intesa come ragione pratica del contratto e, soprattutto, per ritenere lucidamente superato l’orientamento di bettiana memoria che individuerebbe la causa nella funzione obbiettiva economico sociale del regolamento contrattuale. Si farà cenno ad altre decisioni, sempre recenti, con cui però la Suprema Corte non smentisce l’opzione ermeneutica tradizionale in tema di causa.
Nel terzo ed ultimo capitolo, infine, si cercherà di delineare un confronto tra le diverse soluzioni ermeneutiche proposte in tema di causa tentando di metterne in risalto i tratti comuni che, al di là delle formule “barocche” adoprate dagli autori e dal loro (molto spesso voluto) inconsapevole utilizzo da parte della giurisprudenza, in sostanza è dato riscontrare. Il tutto facendo cenno anche ai recenti progetti normativi che in ambito eurpeo (Principi Unidroit, PECL e Code Européen), tentano di forgiare un codice unico dei contratti, ed al ruolo che in essi è riservato alla causa quale elemento (non) essenziale del contratto.
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Informazioni tesi
Autore: | Marco Pugliese |
Tipo: | Tesi di Specializzazione/Perfezionamento |
Specializzazione in | Professioni Legali - Indirizzo Giudiziario Forense |
Anno: | 2007 |
Docente/Relatore: | Lucilla Ch.ma Prof.ssa GATT |
Istituito da: | Università degli Studi Suor Orsola Benincasa - Napoli |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 68 |
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