Le Droit des Langues. Pour une mosaique européenne multiculturelle unie dans ses diversités
Les langues sont en train de disparaître à une vitesse alarmante.
La majorité des causes de telle disparition ont une origine humaine. C’est l’action de l’homme, en effet, qui détermine la vie ou la mort d’une langue.
C’est quand l’équilibre entre les facteurs politique, géographique et économique est affecté que les langues sont en péril, et quand une langue disparaît c’est toute une culture qui va perdue et cela n’est pas acceptable parce que tous devraient avoir le droit de vivre en liberté, liberté d’expression aussi. Voilà alors que les droits linguistiques sont des droits fondamentaux.
Face à ces considérations l’Union Européenne a choisi d’entreprendre le chemin du plurilinguisme, et donc de la protection des langues, sa devise étant «unis dans la diversité».
L’Union Européenne, à partir de l’année 2001, année européenne des langues, a entamé une politique linguistique qui repose sur 3 points principaux autours desquels se déroule son travail de promotion et sensibilisation des avantages et de l’importance d’apprendre les langues :
- apprentissage des langues tout au long de la vie dès le plus jeune âge, c'est-à-dire à partir de l’école maternelle ; apprentissage de la langue maternelle plus 2 autres langues ;
- préparation et régulière mise à jour des enseignants pour que l’éventail des langues disponibles soit de plus en plus élargi ;
- création d’un environnement favorable à l’apprentissage des langues, c'est-à-dire donner des motivations, des stimules, encourager la participation active de toutes les communautés linguistiques, parce que tous peuvent le faire.
Pour ce qui concerne la France et l’Italie, ces deux pays agissent de façons différentes mais dans un esprit parfois similaire.
Dans l’ensemble l’Union Européenne manifeste sa volonté de protéger les minorités mais dans les faits telle volonté ne semble pas toujours se concrétiser suffisamment. Le souci principal est celui de ne pas permettre qu’une seule langue prenne le monopole de la communication, en particulier l’anglais qui est désormais la lingua franca mondiale, la langue de la globalisation mais qui ne suffit pas à représenter tous les aspects de la mosaïque multiculturelle européenne. Le débat entre les partisans et les opposants de l’anglais est très enflammé. Peut-être afin d’envisager la stratégie la meilleure à suivre maintenant et afin que tous les documents adoptés ne restent pas seulement des pièces de papier, le temps est venu de vérifier que tous les européens soient effectivement conscients du fait que la diversité ne doit pas épouvanter, au contraire elle peut faire l’union et l’occasion la meilleure.
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Informazioni tesi
Autore: | Ilenia Maniero |
Tipo: | Laurea I ciclo (triennale) |
Anno: | 2005-06 |
Università: | Università degli Studi di Padova |
Facoltà: | interfacoltà Lettere e Filosofia/Scienze politiche |
Corso: | Discipline della mediazione linguistica e culturale |
Relatore: | Geneviève Henrot |
Lingua: | Francese |
Num. pagine: | 90 |
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FAQ
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