Mandato d’arresto europeo e diritti fondamentali.
1.2 I diritti umani.
In questo mutevole quadro, ruolo centrale ricopre il tema sempre più attuale della tutela dei diritti fondamentali e le continue evoluzioni cui esso è sottoposto.
Si può subito rilevare come, in un primo momento nel Trattato istitutivo della Comunità europea del 1957, non erano previste disposizioni sui diritti fondamentali. La competenza in materia di tutela dei diritti fondamentali è stata a lungo esercitata da un organo completamente distinto dalla Comunità europea, il Consiglio d’Europa e nel suo assunto dalla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo.
Nel corso degli anni, comunque, la situazione è profondamente cambiata. Particolare attenzione merita la giurisprudenza della Corte di Giustizia delle Comunità europee. Mentre, infatti, nei primi anni essa, in alcune sentenze, aveva sottolineato la limitazione della propria competenza all'interpretazione del diritto comunitario e l'irrilevanza dei parametri nazionali, anche costituzionali, con l'intento di far risaltare l'autonomia e il primato del diritto comunitario sul diritto interno , già a partire dal 1969 , invece, la Corte riconosce che i diritti fondamentali, quali risultano dalle tradizioni costituzionali comuni agli Stati membri e dalla Convenzione europea sulla salvaguardia dei diritti dell'uomo, fanno parte dei principi giuridici generali di cui essa garantisce l'osservanza.
Più precisamente, la Corte si è riservata il compito di verificare il rispetto dei diritti fondamentali, nelle situazioni in cui rileva una disciplina comunitaria e non esclusivamente quella interna.
Occorre sottolineare, quindi, che il riconoscimento dei diritti fondamentali a livello comunitario si è avuto proprio grazie all'apporto della Corte di Giustizia, la sua Giurisprudenza ha portato infatti, alla codificazione di questi principi già nel Trattato di Maastricht del 1992 e precisamente nell’art. 6, par. 1 e 2.
Successivamente, nel 1999, il Trattato di Amsterdam ha accentuato il rilievo dei principi generali, segnatamente quanto alla tutela dei diritti fondamentali e in genere di tematiche attinenti al trattamento e ai rapporti con i cittadini.
Rispetto ai Trattati in vigore, qualche differenza si può rilevare già per quanto riguarda l'ispirazione, o meglio, la stessa "filosofia" del nuovo testo. Mentre il Trattato di Mastricht è più attento ai profili monetari, quello di Amsterdam dà rilievo ai profili in senso molto lato sociali.
Inoltre, con le modifiche introdotte nei preamboli del TUE e del Trattato CE e nelle rispettive disposizioni preliminari e generali e perfino in quelle materiali, più ampio spazio viene ora dedicato ai principi generali a ai diritti individuali e collettivi, come ai problemi sociali.
Eppure, soprattutto in questo campo il Trattato di Amsterdam si limita essenzialmente ad enunciazioni di principio, che restano spesso prive di un reale seguito sul piano delle garanzie e delle concrete possibilità di applicazione .
Il percorso per un’effettiva tutela appare, ancora tortuoso, anche con il passo successivo, infatti, nel 2000 viene promulgata la Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea che, per la prima volta, stabilisce una lista completa di diritti fondamentali per i cittadini dell'Unione europea; il documento inserito nella Carta di Nizza mostra però a vista le sue
debolezze, esso infatti è inserito sotto forma di allegato privo di valore vincolante.
Rimane allora sempre più pressante la necessità di una normativa vincolante in grado di reintegrare la posizione di sottoprotezione cui da anni i cittadini europei sono sottoposti e che, come più parti auspicano, potrà essere conquistata solo attraverso la nuova Costituzione europea che, nella sua seconda parte, ha recepito la Carta dei diritti conferendole, quando il Trattato sarà stato ratificato, valore pienamente vincolante.
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Informazioni tesi
Autore: | Ignazio De Michele |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Università degli Studi di Pisa |
Facoltà: | Giurisprudenza |
Corso: | Scienze Giuridiche |
Relatore: | Salvatore Zzappalà |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 38 |
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