La diversità come risorsa per il turismo sostenibile in aree problematiche
Al concludersi della carriera universitaria due temi in particolare hanno attratto la mia attenzione: il turismo sostenibile e la diversità.
La motivazione che mi ha portato a scegliere questi argomenti è stata l’attualità degli stessi: da un lato il fenomeno emergente dell’immigrazione in Italia come in Europa spesso considerato come un “peso”, dall’altra le accuse contro il turismo di essere un settore privo di etica in quanto strumento di affermazione e consolidamento della disuguaglianza sociale.
La diversità si configura come argomento di discussione di grande attualità, alla luce dei disordini dell’anno passato in Francia, nella prospettiva di una grande Europa “allargata” e data l’incessante diffusione, soprattutto nelle grandi metropoli, di città in cui convivono persone dalla differente etnia, lingua, religione, stile di vita e cultura.
Con relazione al turismo devo ammettere che le strategie di sviluppo sono state a lungo soggette a principi di crescita economica senza alcun rispetto verso il patrimonio paesaggistico e culturale locale. Generalmente, non definirei il turismo nè come una risorsa per la popolazione locale nè come un’attività sostenibile nel momento in cui si configuri come usufruisca di strutture di ricezione facenti capo a un Paese estero.
Ciò nonostante credo che il turismo sia una risorsa per lo sviluppo in aree problematiche nel momento in cui sia un’attività non invadente, rispettosa delle tradizioni locali e che arrechi un reale benessere e occupazione alla comunità, valorizzando l’identità della popolazione locale.
In questo caso contribuisce, da una parte, ad apportare un miglioramento delle condizioni di vita della comunità, alla consolidazione e al recupero dell’identità locale; dall’altra l’opportunità di crescita da parte del turista in quanto pemette il contatto e promuove il dialogo con l’altro.
La ricerca svolta è stata accompagnata dall’esperienza di uno stage di tre mesi presso l’Ong CRIC (Centro Regionale d’Intervento per la Cooperazione) di Milano nell’ambito del quale ho potuto conoscere proposte concrete di turismo sostenibile in paesi in via di sviluppo e, allo stesso tempo, approfondire il tema dell’immigrazione e intercultura, partecipando ad attività concrete, realizzate a livello locale (mostre, attività con le scuole, sensibilizzazione dei cittadini).
La tesi che ho preparato dimostra come la diversità, soprattutto culturale, sia un valore in assoluto e possa apportare un valore aggiunto nel turismo sostenibile.
Nell’ambito della ricerca sono partita dall’analisi del “diverso” e la sua condizione, ho definito il turismo sostenibile alla base dei convegni internazionali e infine ho voluto portare alcuni esempi concreti di turismo “non sostenibile” per arrivare a casi di turismo sostenibile esistenti.
Al termine della laurea mi sono recata ad Ait Ben Haddou in Marocco per verificare personalmente se uno di questi esempi positivi corrispondesse alla verità e l’esperienza è stata positiva e sorprendente.
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Informazioni tesi
Autore: | Sara Brunet |
Tipo: | Tesi di Laurea |
Anno: | 2003-04 |
Università: | Libera Università di Lingue e Comunicazione (IULM) |
Facoltà: | Scienze della Comunicazione e dello Spettacolo |
Corso: | Scienze Turistiche |
Relatore: | Buttita Antonino |
Lingua: | Italiano |
Num. pagine: | 161 |
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FAQ
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