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La tesi può avere valore? C'è chi plagia quella degli altri e ne fa un libro
13 gennaio 2020
Se cercaste di acquistare il libro "Il mercato dei carbon credits", pubblicato nel 2016 con tanto di presentazione ufficiale presso l’Istituto di studi giuridici Jemolo di Roma, lo trovereste 'Non disponibile' in qualsiasi libreria.
Non perché sia andato a ruba, ma perché si tratta del plagio di una tesi di laurea.
Se n'è accorto l'autore, Alberto Simoni, che si è laureato nel 2014 all'Università di Trento con una tesi intitolata "Profili giuridici dei mercati volontario ed obbligatorio dei crediti di carbonio".
Ad insospettirlo proprio la coincidenza tra la descrizione del volume pubblicata nelle più importanti librerie online e l'abstract della sua tesi.
Ordinato il libro riceve con stupore una copia esatta della sua tesi, a quanto pare comprensiva degli errori di battitura della stesura finale.
Il Tribunale di Venezia ha riconosciuto l'evidente plagio e imposto all'avvocato e al docente universitario autori della pubblicazione di pagare 25.000 euro di danni patrimoniali e morali.
Questa vicenda non fa che confermare due punti:
- il primo che una tesi di laurea ha valore anche fuori dal percorso universitario se, come in questo caso, ha trovato una nuova vita nel circuito editoriale
- il secondo che cercare di sfruttare la tesi pubblicandola, traendone articoli per riviste, rielaborandola per progetti del settore è la strada giusta per darle valore E per proteggerla da chi se ne vuole appropriare impunemente