Definizione di Interazionismo simbolico
Corrente di studi sviluppatasi a partire dalle teorie introdotte nelle scienze sociali da G. H. Mead attorno agli anni '30 del XX secolo, il primo a coniare il termine di interazionismo smbolico fu H. Blumer nel 1937, riprendendo proprio le teorie di Mead all'interno del suo approccio. Secondo tale corrente la realtà sociale è esito dell'interpretazione e attribuzione di senso dei simboli (segni) creati a partire dalle relazioni stesse fra gli individui.
Inserito in una prospettiva fenomenologica, l'interazionismo simbolico sostiene la necessità di inserire l'interpretazione e il comportamento degli individui all'interno della realtà sociale stessa alla quale appartiene, in quanto è dall'interazione con gli altri membri che nascono i significati attribuiti ad essa.
Ispirato dal nuovo approccio filosofico del XX secolo, il contributo di G. H. Mead, specie nel suo libro più celebre ("Mente, sè e società"), si concentra particolarmente sull'importanza del sè sociale nella percezione e interpretazione della realtà. Attraverso un processo comunicativo interno e internalizzato, il sè produce un discorso con l'altro generalizzato (la norma sociale impernate in una società) che da forma al "Me", ossia all'individuo sociale che ha appreso esperendo la società. Nell'individuo, tuttavia, vi è anche l' "Io" (I), ossia l'individualità dell'individuo.
Il discorso che si "produce" all'interno della mente è dunque un'esperienza sociale che nasce dall'incontro con gli altri, l'interazione (sia interna che esterna), strumento stesso attraverso il quale la realtà acquista significato.
L'interazionismo è stato ed è ancora oggi al centro della sociologia in quanto, ispiratasi alla fenomenologia, ha fatto da collegamento tra la concezione filosofica e tutto un fiorire successivo di approcci che hanno guardato alla realtà come effetto di una costruzione sociale, di interazioni e pratiche, sottolineando come il mondo attorno non possiamo che percepirlo, conoscerlo attraverso i suoi fenomeni (costruttivismo, costruzionismo, etnometodologia...).