Definizione di Mutamento sociale
Il mutamento sociale è il cambiamento che si produce nelle strutture e nelle istituzioni dei sistemi sociali. Quando si parla di mutamento dal moderno al post-moderno o dalle società antiche a quelle moderne si fa riferimento ad un insieme di cambiamenti che investono tutte le sfere del tessuto sociale, dal lavoro alla politica, dalla comunicazione alla famiglia, le quali sono causa ed espressione stessa del mutamento.
Il mutamento sociale come trasformazione delle caratteristiche strutturali della società è stato il motore stesso della nascita della sociologia: Comte, Marx , Durkheim, Weber, e Simmel si posero tutti come obiettivo principale quello di fornire una spiegazione ai profondi cambiamenti che le società nel XIX secolo avevano conosciuto con il presentarsi di nuovi processi, quali l'industrializzazione, il diffondersi dell'individualismo, l'aumento della differenziazione sociale, il dominio del positivismo e della ragione strumentale.
I diversi approcci classici hanno affrontato il mutamento dal premoderno al moderno sotto differenti prospettive: chi, come Comte, Marx o Spencer, hanno elaborato teorie omnicomprensive con l'intenzione di spiegare il percorso storico delle società e prevederne la futura direzione. La legge dei tre stadi di Comte, l'evoluzionismo di Spencer e il materialismo dialettico di Marx individuano tutte e tre uno scopo (lo sviluppo dello spirito, l'evoluzione sociale e la sintesi nel rapporto dialettico) nel mutamento sociale e l'analisi non si limita alla sua descrizione, ma fornisce anche le applicazioni per incanalarne i processi.
Durkheim, insieme a Weber e Simmel, questi ultimi influenzati dallo storicismo di Dilthey, rifiutano l'idea di un approccio omnicomprensivo e si interessano piuttosto ai processi di trasformazione che le società della loro epoca stavano affrontando. Il primo individua nella divisione del lavoro il fattore chiave del mutamento sociale ed opera la famosa distinzione tra solidarietà meccanica, tipica della società premoderne con scarsa differenziazione, e solidarietà organica, caratterizzante le società moderne con alta divisione del lavoro sociale. Anche Durkheim come i suoi predecessori ritiene necessario trarre dall'analisi teorica un'applicazione concreta delle conoscenze; pur tuttavia, egli non riconosce il percorso storico delle società come segnato teleologicamente.
Weber, invece, ritiene che un elemento centrale del mutamento è la figura carismatica: per sua natura rivoluzionaria e innovatrice, l'autorità carismatica rappresenta un motore storico fondamentale dei cambiamenti sociali. Il sociologo tedesco ha anche individuato quali tendenze caratterizzanti l'emergere delle società moderne i processi di secolarizzazione (ossia la religione viene relegata alla sfera privata e si livella al pari delle altre sfere sociali) e di razionalizzazione (ossia in un numero crescente di settori della vita sociale il criterio di giudizio è basato sulla razionalità strumentale) Si noti come Weber, che si pone in una prospettiva storicista, non parla di leggi ma di tendenze e processi in aperto contrasto con le visioni normative e omnicomprensive degli autori precedenti.
Altri autori che hanno analizzato il mutamento sociale sono Sorokin (il quale sottolinea l'importanza delle idee nel mutamento), Simmel (che affronta l'analisi della vita metropolitana e parla di modalizzazione, ossia l'etica come il denaro diviene sempre più uno strumento particolare di accesso alle relazioni), Barrington Moore Jr. (che ha analizzato il passaggio da società agricole a società industriali attraverso il ruolo svolto dalle classi rurali aristocratiche e dai contadini) e la scuola funzionalista (per cui il mutamento è dato dal meccanismo squilibrio/riequilibrio degli organi sociali.
Gli approcci recenti della sociologia come dell'antropologia culturale parlano oggi di un nuovo mutamento che investe le società contemporanee: dall'idea di modernità si passa a parlare di tarda modernità (Giddens) o post-modernità (Bauman, Castells, Harvey, Beck, Hannertz e altri) per descrivere gli effetti dell'interdipendenza globale e del consumismo sulla vita e i sistemi sociali.