Definizione di Burocrazia
Con il termine burocrazia si intende l'organizzazione di persone e risorse destinate alla realizzazione di un fine collettivo secondo criteri di razionalità, imparzialità, impersonalità. Il concetto fu definito in maniera sistematica da M. Weber nella sua opera "Economia e società", il quale considerò la struttura burocratica come espressione ed effetto dei processi di razionalizzazione e specializzazione delle comunità moderne nelle quali si sviluppa una relazione di subordinazione fra i cittadini e i pubblici funzionari, che conquistano la legittimità dell’esercizio del potere per la razionalità tecnica con la quale svolgono il loro operato. L'organizzazione burocratica costituirebbe così un momento fondamentale in questa legittimazione. L'etimologia ibrida del termine, dal francese bureau (ufficio) connesso al greco krátos (potere), ne rivela d’altronde l'origine moderna.
Il termine burocrazia si riferisce dunque al "potere degli uffici", ad una forma di esercizio del potere che si struttura intorno a regole impersonali ed astratte, procedimenti, ruoli definiti una volta per tutte e immodificabili dall'individuo che ricopre temporaneamente una funzione.
Regole, aspettative e ruoli che sono tutte parti di quell’etica burocratica al quale ogni membro di una burocrazia adegua la sua condotta, spersonalizzando il suo agire e imponendo una regolazione etero-diretta al proprio comportamento.
Altri elementi della burocrazia sono: la divisione del lavoro in una sequenza di azioni limitate entro una struttura gerarchica, il principio di responsabilità delle competenze, la remunerazione degli impiegati con uno stipendio e, infine, la distinzione tra ufficio e suo detentore.