Definizione di Anomia
Letteralmente, assenza di norme. Il termine fu coniato da Durkheim nel suo studio sul suicidio del 1897 per identificare quello stato di tensione e smarrimento che affliggerebbe l’individuo qualora posto in un contesto sociale debole, ossia incapace di proporre norme e valori sociali condivisi e riconosciuti. Senza la guida della società, delle sue norme e dei suoi valori, l’individuo non sarebbe in grado di porre un freno alle sue aspettative e ai suoi desideri, cadendo in uno stato di angoscia e frustrazione di fronte all’impossibilità poi di realizzare le ambizioni stesse.
Per Durkheim l’anomia rappresenta la causa sociale per eccellenza delle correnti suicidogene che attraversano le diverse società: infatti, il sociologo di Epinal, la considera una patologia sociale e non individuale.
L’anomia è un concetto fondamentale in sociologia in quanto rappresenta uno dei primi tentativi di risalire a cause sociali per fenomeni fino ad allora considerati strettamente individuali e psicologici quali il suicidio: in tal senso, l’anomia è uno dei primi forti concetti sociologici espressi attraverso il metodo della sociologia.