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Repubblica o monarchia?

2 giugno 1946

Si svolgono le elezioni per l'Assemblea Costituente e il referendum per la scelta della forma istituzionale. Con la vittoria della Repubblica (che ottiene 12.717.923 voti, pari al 54%, contro i 10.719.284 per la monarchia, pari al 46%), sarà nominato Capo Provvisorio dello Stato il liberale indipendente Enrico De Nicola. Per quanto riguarda l'Assemblea costituente, la Dc ottiene il più alto numero di rappresentanti (35,2%), sebbene i due partiti della sinistra uniti (il Pci con il 18,9% e il Psiup con il 20,7%) superino il partito cattolico. Il Fronte dell'Uomo qualunque ottiene il 5,3% dei voti e 30 seggi alla Costituente. Il Partito Liberale, nonostante l'autorevole presidenza di Benedetto Croce, ed il richiamo alla classe dirigente dell'Italia prefascista, ottiene appena 41 deputati. Il Partito d'Azione, con 7 rappresentanti, divene, di fatto, ininfluente, fino a scomparire dalla scena politica italiana nel 1947. In queste elezioni per la prima volta votano anche le donne, la cui partecipazione alla vita politica è una delle manifestazioni più importanti del nuovo clima politico che si sta creando in Italia. Il vero protagonista della vicenda è comunque De Gasperi, il quale dimostra di saper gestire con grande equilibrio una fase particolarmente delicata della vita del Paese.

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