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Arrestati Negri, Vesce e Scalzone
Antonio Negri, Emilio Vesce e Oreste Scalzone, leader storici di Autonomia Operaia, vengono arrestati con l'accusa di insurrezione armata contro i poteri dello Stato.
I giudici, tra i quali spicca il Pm padovano Pietro Calogero, tra i primi a seguire la pista nera per gli attentati di Piazza Fontana, accusano Potere Operaio (il cui scioglimento sarebbe stata una finzione) e Autonomia Operaia di avere concordato una strategia comune con le Br per abbattere l'ordinamento democratico. Le due organizzazioni dell'estrema sinistra sarebbero dunque «bande armate». Le prove, per i giudici, stanno nella violenza dimostrata in questi anni dai due gruppi nelle piazze e in quello che hanno scritto sui loro volantini e sulle loro riviste: decine di articoli in cui si incita alla lotta violenta e all'abbattimento dello Stato borghese, pubblicazione di comunicati delle Br e di altri gruppi di fuoco, apprezzamenti per le azioni del partito armato eccetera.
Tesi correlate:
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- Stampa quotidiana, nuova sinistra e movimenti di Enio de Marzo
- Brigate Rosse, partito comunista combattente di Roberto Bartali
- La solidarietà assediata. Pci e terrorismo 1976-1979 di Angelo Riboni
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