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Crave debutta al Festival di Edimburgo
Debutta al Festival di Edimburgo, con la compagnia Paines Plough e la regia di Vicky Featherstone, Crave, l'ultimo dramma di Sarah Kane andato in scena prima del suo suicidio.
Crave segna una svolta nella produzione di Sarah Kane. Non solo non contiene scene violente, ma è privo del tutto di azione scenica. In Crave è superata la nozione tradizionale di personaggio, dotato di un carattere riconoscibile. Gli attori svolgono la funzione di voci recitanti, in quello che, più che un testo teatrale vero e proprio, è un lungo poema in forma drammatica. Non a caso la Kane lo ha scritto utilizzando lo pseudonimo di Marie Kelvedon, allo scopo di evitare le aspettative scandalistiche ormai legate al suo nome. Il testo non presenta didascalie, e i personaggi sono indicati con delle lettere: due uomini, A e B, e due donne, C e M.
La regia di Vicky Featherstone lavora nel senso di un'accentuazione della teatralità del testo, fornendo un'ambientazione realistica: gli attori sono seduti semplicemente su quattro sedie, accanto a dei tavoli su cui si trovano dei bicchieri d'acqua, come ad una conferenza, o ad un talk-show. In secondo luogo i personaggi, che nel testo non sono legati tra loro da relazioni evidenti, nella messa in scena vengono divisi in due coppie uomo-donna, (A sta con C, B con M) attraverso giochi di sguardi e vicinanza fisica.
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