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Churchill: Grecia agli inglesi, Romania ai sovietici
Churchill scrive a Roosevelt: «Ci sono recentemente stati segnali inquietanti di una possibile divergenza di politica tra noi [inglesi] ed i Russi riguardo agli stati balcanici ed in particolare verso la Grecia. Noi abbiamo perciò suggerito all'ambasciatore sovietico che dovremmo accordarci tra noi in maniera pratica, affinché il governo sovietico assuma il comando negli affari rumeni, mentre noi dovremmo prendere la guida negli affari greci. Questo accordo sarebbe uno sviluppo naturale della situazione militare esistente poiché la Romania cade nella sfera delle armate russe, e la Grecia entro il comando Alleato sotto il generale Wilson nel Mediterraneo. [...] Non desideriamo ovviamente suddividere i Balcani in sfere d'influenza, e nell'accordarsi per l'intesa sarà chiaro che esso si applicherà solo nella situazione bellica e non riguarderà i diritti e le responsabilità che ciascuna delle tre grandi Potenze dovrà esercitare durante gli accordi di pace e dopo riguardo a tutta l'Europa».
Gli Usa però non sono d'accordo con i disegni britannici. Nonostante le rassicurazioni di Churchill, gli americani temono che si arrivi ad un accordo duraturo riguardo al futuro dei paesi liberati, senza il loro consenso e senza tenere in considerazione altre valutazioni di carattere politico.
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