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Gardini rastrella sul mercato titoli Montedison
Raul Gardini, tramite l'operatore della SIGE Umberto Maiocchi, inizia a rastrellare sul mercato titoli Montedison. In precedenza il presidente del Gruppo Ferruzzi ha sondato il terreno, accertandosi delle reali intenzioni dei soci della società chimica e rassicurando personalmente Schimberni dicendogli che non avrebbe ceduto alle pressioni di Cuccia.
Questa è una operazione studiata da tempo da Gardini, infatti la Montedison è essenziale per le strategie del Gruppo Ferruzzi ed il momento più opportuno per scendere in campo in prima persona ormai è giunto. Le informazioni in possesso da Gardini sono che l'Opa progettata da Cuccia e De Benedetti verrà lanciata il 9 ottobre: per sventare questa minaccia c'è solo una cosa da fare, spingere la quotazione del titolo oltre la cifra di 4.000 lire.
Gardini decide di destinare 1.500 miliardi per l'operazione, che sarebbero sufficienti ad acquisire una quota di maggioranza relativa della Montedison che metterebbe la società di Foro Buonaparte al riparo da qualsiasi proposito di nuova scalata.
Durante la mattinata cambiano proprietà 50 milioni di titoli Montedison, circa il 4% del capitale della holding di Foro Buonaparte. La quotazione si eleva a 3.880 lire in chiusura del mercato, con un rialzo di 270 lire rispetto al giorno precedente. Come previsto, De Benedetti decide di non lanciare più l'offerta pubblica di acquisto dei titoli Montedison perché ormai l'operazione avrebbe registrato un prezzo troppo alto.
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