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Il Fronte islamico di salvezza vince le elezioni in Algeria

12 giugno 1990

L'Algeria si presenta al primo voto libero dalla fine del colonialismo con 25 partiti legalizzati. Le elezioni amministrative vedono l'inaspettata e schiacciante vittoria del Fronte islamico di salvezza (Fis).
I risultati sono l'estrema conferma della crisi ideologica e politica che attraversa il paese: in maggio, alla vigilia delle elezioni, un milione di persone ha manifestato contro l'intolleranza del movimento islamista.
Queste elezioni testimoniano come la crisi di rappresentanza del regime e dell'ex partito unico non ha avvantaggiato i partiti progressisti. Da una parte la recente nascita di queste organizzazioni le rende inevitabilmente deboli, dall'altra le forze democratiche e laiche, tralaltro divise, pagano il prezzo di una repressione lunga anni che ne ha ostacolato l'organizzazione.
Diversi sono gli elementi che contribuiscono alla vittoria del Fis. Innanzitutto il voto di protesta contro il Fln. In secondo luogo, il fatto che gli uomini possono votare per la madre, la moglie, le figlie, semplicemente presentando il libretto di famiglia, favorisce il Fis che non candida donne. Ma soprattutto il Fis porta avanti anche un discorso che recupera i grandi temi del nazionalismo algerino alla luce delle tesi islamiste, opponendo agli ideali "stranieri" l'identità islamica della comunità dei credenti.

Tra parentesi è indicato il numero di tesi correlate



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