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La Conferenza di Rapallo
Si apre la Conferenza di Rapallo, in un momento in cui la Germania è l'effettiva vincitrice della guerra, dopo i successi riportati sulla Russia ed a Caporetto, e l'Italia è un'alleata divenuta più un peso che un aiuto. Per questo la Francia, ma anche la Gran Bretagna, impongono all'Italia due condizioni ben precise: innanzitutto una maggiore cooperazione militare attraverso la creazione di un organismo denominato Consiglio Supremo di Guerra, e poi la destituzione di Cadorna dalla guida dell'esercito italiano. Infatti, secondo il presidente del Consiglio francese, Painlevé, per realizzare una nuova politica di cooperazione, c'è bisogno di utilizzare uomini nuovi che sappiano lavorare con nuovi sistemi, e Cadorna è ritenuto il vero responsabile del disastro di Caporetto. Occorre insomma riorganizzare lo Stato Maggiore italiano: solo a questa condizione Parigi accetterà di inviare le sue divisioni in Italia e porle sotto il comando del suo Stato Maggiore. Le pressioni francesi in tal senso non faticano granché a trovare consenso: infatti, il neo presidente del Consiglio italiano, Orlando, ha sempre provato una certa ostilità nei confronti di Cadorna e pertanto, una volta ottenuto il benestare del re, non avrà nessun problema ad assecondare le richieste di Painlevé.
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