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Referendum: passa la nuova costituzione di de Gaulle
Il corpo elettorale dell'intera Unione francese approva la nuova Costituzione, voluta da de Gaulle (salvo gli elettori del Territorio d'oltremare della Guinea, con ciò subito distaccatasi dalla Francia). Il referendum vede sorprendentemente l'85,1% di voti favorevoli contro il 14,9% di voti contrari (nella Francia metropolitana si ha il 79,2% di "sì" contro il 20,8% di "no"). In Algeria si ha una percentuale di "sì" ancora superiore, anche se non al di sopra di ogni sospetto di brogli.
Il nuovo assetto istituzionale è caratterizzato dalla leadership presidenziale nella politica del paese; il ruolo concesso al presidente in stato di emergenza e il potenziale uso strumentale dei referendum riflettono la ferma convinzione di de Gaulle che uno stato forte richieda un leader con la capacità di imporre le sue decisioni: il suo scopo è quello di ridurre il ruolo del "sistema dei partiti" avocando a sé la rappresentanza del popolo francese.
Tesi correlate:
- De Gaulle e l'Europa - Le origini del piano Fouchet, 1958-1963 di Lionel Sacchi
- Note sul Senegambia di Francesco Baroncini
- La Guyana francese, dall'abolizione della schiavitù al centro spaziale europeo di Mania Cremonini
- La Crisi dei Rapporti Atlantici nei Primi anni Sessanta di Pietro Torresan
- Il problema algerino e de Gaulle di Paolo Bellotto
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