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L'opinione pubblica italiana è per la neutralità
Il Ministro degli Esteri Di Sangiuliano invia all'ambasciatore a Parigi Tittoni un telegramma in cui è ben descritto il contesto generale in cui il governo italiano riafferma la propria neutralità: «Nella opinione pubblica italiana esistono tre tendenze: la più forte finora è per la neutralità; una corrente molto debole vorrebbe che aiutassimo i nostri attuali alleati; altra corrente più forte di questa sarebbe che attaccassimo l'Austria previo accordo con la Triplice Intesa, ma questa corrente è raffreddata ed insospettita per il fatto che, malgrado la sua supremazia navale, la Francia non abbia ancora attaccato la flotta austriaca». Sin dal 1914 quindi, emergono le prime incomprensioni, i primi "dispetti" diplomatici, tra Roma e Parigi, situazioni che lasceranno sempre entrambe le parti nel dubbio e nel sospetto reciproco: sarà questo il filo conduttore dei rapporti italo-francesi a seguire.
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