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La Direzione Generale degli Italiani all'Estero
Si verifica un mutamento sostanziale di rotta del regime fascista in materia di emigrazione. Il Commissariato all'Emigrazione è infatti sostituito da una Direzione Generale degli Italiani all'Estero, organo più prettamente politico e più collegabile con la organizzazione dei Fasci all'estero. Il nuovo organismo avrà il compito di organizzare le comunità già insediate all'estero sensibilizzandole alle idee del fascismo: nell'ideologia del regime infatti i due termini "fascismo" e "italianità" sono indissolubili. Mentre il Commissariato all'Emigrazione si è occupato prevalentemente dell'aspetto occupazionale degli emigranti, la nuova Direzione Generale, più che di regolare la destinazione dei flussi in partenza, oramai rallentati, curerà la preparazione e l'alfabetizzazione per chi intende lasciare l'Italia; inoltre si occuperà soprattutto di selezionare gli aspiranti emigranti, per garantire una maggiore considerazione nei confronti degli italiani all'estero, spesso vittime di disprezzo anche a causa dell'ignoranza,delle superstizioni e della miseria avvilente che si trascinano dietro. La Direzione Generale degli Italiani all'Estero (ormai non si usa più il termine emigrati ritenuto offensivo) si attribuisce anche il compito importantissimo di seguire gli italiani dopo la loro sistemazione nei nuovi territori, per organizzarli e per impedire che la spinta del bisogno e l'ignoranza lascino disperdere, come è fino ad ora accaduto, il senso di appartenenza alla Patria di origine, per assimilarsi completamente alla terra d'accoglienza.
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