Riassiunto del libro "Storia dell’Albania: dalle origini a giorni nostri" di Antonello Biagini, un libro in cui si racconta la storia del paese e del popolo albanese, dalle origini ai giorni nostri, con particolare attenzione ai legami storici e politici tra l'Italia e l'Albania.
Storia dell'Albania contemporanea
di Giulia Dakli
Riassiunto del libro "Storia dell’Albania: dalle origini a giorni nostri" di Antonello
Biagini, un libro in cui si racconta la storia del paese e del popolo albanese,
dalle origini ai giorni nostri, con particolare attenzione ai legami storici e politici
tra l'Italia e l'Albania.
Università: Università degli Studi di Roma La Sapienza
Esame: Storia dell'Europa Orientale
Titolo del libro: Storia dell’Albania: dalle origini ai giorni nostri
Autore del libro: Antonello Biagini
Editore: Bompiani
Anno pubblicazione: 20051. Il popolo delle aquile tra leggenda e realtà
La storia albanese è strettamente connessa alla sua posizione strategicamente rilevante. Gli Illiri (pop.
indoeuropea) furono la popolazione più importante sul territorio albanese ma non riuscirono mai a creare
uno Stato unitario. Le popolazioni illiriche sono in difficili rapporti con quelle elleniche già dal 600 a.C.
Alessandro Magno occupa i territori illiri, seguito poi da Roma, che li occupa tra il 229 e il 168 a.C.,
lasciando però intatte le caratteristiche culturali illiriche. Con la divisione dell’Impero romano queste terre
passarono sotto il controllo di Bisanzio. Il territorio albanese è da sempre punto d’incontro e scontro tra la
civiltà greca e quella romana. In seguito gli Illiri patiranno l’invasione di Goti, Bulgari, Unni e soprattutto
degli Slavi, che a partire dal 580 d.C. cominciano a stabilirsi nella zona. Le forze bizantine attuano un
processo di riconquista, sconfiggendo anche i Normanni. Il problema è che le continue invasioni e guerre
impediscono la nascita di processi unitari tra i feudatari albanesi. In seguito al declino di Bisanzio, l’Albania
è conquistata dal Regno di Sicilia e Carlo I d’Angiò diviene re d’Albania nel 1272. I sudditi si ribellano e,
appoggiandosi al re serbo Dusan, mettono fine alla sovranità angioina. In assenza di un potere centrale, i
nobili feudatari attuano politiche di espansione attraverso matrimoni e guerre, determinando una forte
instabilità di cui godranno gli Ottomani, che dal 1300 iniziano la loro conquista dei Balcani.
La vittoria ottomana anziché provocare un’unione, crea ulteriori divisioni tra i signori locali. I signori che si
oppongono subiscono un duro vassallaggio, mentre gli altri godono di una relativa autonomia. Nel ‘400 gli
ottomani sono presenti nell’Albania meridionale, mentre Venezia s’impossessa del nord (Scutari), che
apparteneva alla Serbia. Questo determinò molti conflitti tra Venezia e la Sublime Porta. In questo periodo
l’economia albanese passa da un’agricoltura di sopravvivenza a una di scambio. La popolazione albanese è
frammentata e dipendente da varie autorità, ma la popolazione delle montagne (tribù dei Gheghi) è libera dai
vincoli feudali e sfugge a ogni controllo. Gli Ottomani di fatto riescono a introdurre la loro amministrazione
ordinaria e il loro timar solo nel sud, presso la tribù dei Toschi.
Personaggio fondamentale nella cultura e nella storia albanese è Scanderbeg (Giorgio Castriota – prima
metà del ‘400), grande condottiero capace di unificare le forze albanesi contro gli ottomani. La guerra turco-
ungherese del 1442 segna l’allontanamento di molte truppe turche dall’Albania, e un’occasione di ribellione.
Nel 1443 Scanderbeg proclama la restaurazione del Principato Libero d’Albania e crea la Lega Albanese, di
carattere esclusivamente militare. Scanderbeg diventa il comandante di un esercito che preoccupa Venezia.
Questa cerca di dividere i feudatari membri della Lega, perciò Scanderbeg preferisce rimanere in pace con i
veneziani. Le forze ottomane vogliono conquistare Kruja, la capitale del principato, ma sono costretti a
ritirarsi. Quando però Scanderbeg tenta di trasformare la Lega in uno stato centralizzato molti tradiscono o
abbandonano. Nonostante ciò egli ottiene altre vittorie contro i turchi, ma la devastazione accentua la
povertà e le carestie. Scanderbeg muore nel 1468, e con la sua morte molti suoi fedeli emigrano in Calabria.
Le truppe ottomane riconquistano Kruja, e il 1506 è l’anno della definitiva sconfitta degli albanesi.
L’Impero Ottomano opta per un assetto interno fondato su un’ampia autonomia amministrativa: le tribù
delle montagne possono governarsi con leggi tribali e i feudatari mantengono i loro privilegi, dunque le lotte
tra loro non sono finite. La politica ottomana non elimina né le divisioni interne né la tendenza alla
ribellione. In seguito si procede all’islamizzazione dell’Albania. Questo provoca una profonda frattura
Giulia Dakli Sezione Appunti
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