P a t o l o g i a
g e n e r a l e
Appunti di Zoe Franzoni
Università degli Studi di Brescia
Facoltà: Medicina e Chirurgia
Corso di Laurea in Infermieristica
Esame: Infermieristica clinica generale
Docente: Cesare Bertelli
A.A. 2020/2021
Tesi
online
A P P U N T I
TesionlineZoe Franzoni – Patologia Generale
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PATOLOGIA GENERALE
1.1 MALATTIA
La definizione di malattia ha subito molti cambiamenti:
OMS 1948: studio di questi processi morbosi che, alterando il normale equilibrio biologico,
costituiscono il fondamento delle malattie.
Le persone sono sane il proprio corpo e i propri organi sono in equilibrio sia all’interno che con
l’esterno ma quando uno di questi mancano la persona si ammala.
OMS 1984: è il processo che permette alle persone di aumentare il controllo si di sé e migliorare la
propria salute.
Inizia a sorgere la componente psicologica cioè i tuoi componenti organici sono sani ma c’è
qualcosa che non va a livello mentale; inizia a farsi avanti l’idea che il cervello sia responsabile di
alcune patologie.
2010: alla luce dell’aumento della vita media e delle malattie croniche con cui convivere … la
capacità di adattamento e di auto distinguersi di fronte alle sfide sociali, fisiche ed emotive.
Le persone vivono sempre più a lungo, alcune malattie scompaiono grazie ai farmaci e alle
condizioni di vita migliori; infatti oggi l’anziano è considerato la persona che ha più di 75 anni e non
più la persona con più di 65 anni.
C’è un aumento della vita media e con l’aumento dell’età iniziano a presentarsi le malattia
croniche cioè quelle malattie da cui non si guarisce mai quindi la persona si rivolge al medico
sempre per gli stessi problemi.
MALATTIE CRONICHE: è la malattia dei paesi ricchi ed emerge che è la malattia più problematica
perché il paziente cronico è complicato e i costi per curarlo sono molto alti; infatti prima i malati
cronici non li voleva curare nessuno invece i malati acuti li volevano tutti perché erano molto più
remunerativi; ora subentra il PIANO DELLA CRONICITÀ e iniziano ad avere valore per l’ospedale
anche i malati cronici.
FINE VITA: quando dire basta. È un problema molto rilevante perché bisogna decidere se
continuare a curare la persona o decidere di smettere; non è facile riuscire a decidere e molte
volte questa viene fatto da un rapporto personale.
1.1.2 ASPETTI DELLA MALATTIA
Gli aspetti della malattia sono 5:
1. EZIOLOGIA: è la causa o le cause della malattia, è possibile che una stessa causa dia
risposte differenti nelle persone.
2. PATOGENESI: modalità di insorgenza ed evoluzione della malattia perché non tutte le
malattia insorgono ed evolvono nello stesso modo.
3. FISIOPATOLOGIA: è lo studio delle modificazioni del normale funzionamento dell’organismo
affatto dalla malattia perché per essere malati ci vuole la causa e la persona è malata se
c’è un danno fisiopatologico del normale funzionamento dell’organismo.
Modalità di insorgenza sono molto diverse da persone a persone. Zoe Franzoni – Patologia Generale
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4. ANATOMIA PATOLOGICA: è lo studio delle modificazioni strutturali e morfologiche
dell’organismo affetto dalla malattia; non sempre c’è un danno visibile conclamato quindi
nel momento di un dubbio di una malattia si deve richiedere una biopsia.
Biopsia: preleva un pezzo di tessuto per poterlo analizzare e poter dare un noma alla
malattia e quindi fare una diagnosi precisa; esistono condizioni per cui alcuni prelievi non
possono essere fatti ed esiste una regola:
LG: Linee Guida che ci dicono cosa fare e cosa non fare ma queste non tengono
conto della condizione individuale del paziente quindi accanto al LG si deve
aggiungere il BS.
BS: buon senso.
5. SINTOMATOLOGIA: è l’osservazione dei disturbi soggettivi (SINTOMI = non sto bene) ed
obiettivi (SEGNI = evidenti e visibili) caratteristici della malattia.
Sono questi due aspetti che ortano il paziente a farsi vedere e questo varia di persona in
persona in base alla propria soglia dolore.
Il corredo sintomatologico sono più sintomi messi insieme.
All’esame obiettivo vedo i segni per scoprire i sintomi devo mettermi in relazione con il
paziente e parlare in modo attivo con il paziente.
I sintomi non sempre sono importanti perché molte volte solo una semplice spia psicologica
e non organica e quindi si può prendere tempo senza accanire subito la persona con
terapie o esami da svolgere.
Stessa eziologia diversa patogenesi perché l’organismo delle persone risponde in modo diverso.
1.1.2 CLINICA
DEFINIZIONE: studio del malato e dell’espressione pratica della patologia (ho il malato e lo devo
studiare).
Lo scopo della clinica è dire cos’hai quindi dare il nome alla malattia e quindi il medico deve:
1. DIAGNOSI: identificazione della malattia attraverso tre momenti:
Anamnesi: storia clinica della malattia raccolta dalla viva voce del paziente o da
quella dei suoi famigliari; si raccolgono le informazioni dai familiari soprattutto in età
pediatrica e geriatrica
FAMILIARE: malattie presenti in ambito familiare, “mi parli della sua famiglia
di origine” che non è solo la genetica ma anche le abitudini di vita;
FISIOLOGICA: raccolta di usi e consumi del paziente sin dalla nascita, “mi
racconti la sua vita da non malato” ad esempio la scuola frequentata, il
lavoro che fa, cosa beve, uso di farmaci, alcool, droghe e fumo, cosa
mangia, se ha prole e se essa è malata; ci si deve lavorare molto e bene
perché è quella che rimane nel tempo;
PATOLOGICA REMOTA: pregresse malattie, “è stato ancora malato”;
PATOLOGICA PROSSIMA: malattia in atto, è il motivo perché è lì, si svolge
soprattutto nel pronto soccorso.
Esame obiettivo: indagine fisica condotta sul paziente atta ad identificare la
patologia ed il decorso della stessa; significa visitare la persona ed è l’arma di
diagnostica.
Si attua attraverso 4 fasi:
Ispezione: analisi visiva, osservare il paziente fronte, retro e laterale per
vedere se ha la presenza di lesioni;
Palpazione: attraverso le mani, palpo tutto ciò che è morbido e si utilizza
anche il “dica 33”; Zoe Franzoni – Patologia Generale
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Percussione: attraverso le mani, si visitano soprattutto polmoni, cuore e
addome per capire se c’è la presenza di aria o acqua;
Auscultazione: analisi uditiva, viene svolta sul cuore per sentire i suoni del
cuore, sui polmoni se sento il rumore di cascata e l’intestino per senti se sono
presenti rumori.
Esami laboratoriali o strumentali: i criteri di scelta sono l’anamnesi, l’esame
obiettivo e il rapporto costo/beneficio; gli esami più comuni sono quelli del sangue e
delle urine.
Dentro gli ospedali ci sono blocchi di esami composti da esami di routine in base ai
sintomi che il paziente ha.
Il beneficio riguarda soprattutto il paziente evitando di fare esami invasivi che porta
al dover stare a casa dal lavoro.
Quando si richiedono le analisi si devono avere le capacità di capire cosa fare e
cosa non fare cercando di evitare di creare danni al paziente.
La diagnosi si deve sempre fare tranne nel momento in cui peggiorerebbe solo la situazione
ed è possibile che essa possa essere indefinita (DNDI).
2. PROGNOSI: esito della malattia e può essere:
QUOD VITAM: legata alla sopravvivenza ed è: fausta, infausta e riservata.
QUOD VALITUDEM: legata alla ripresa funzionale del malato o dell’organo colpito,
serve per capire se l’organo colpito possa avere una ripresa al 100% e se la persona
sarà ancora come prima o avrà possibili invalidità.
3. TERAPIA: è la cura, non è sempre facile farla perché non sempre c’è una cura e con questi
paziente bisogna essere chiari.
Può essere:
SINTOMATICA: combatte i sintomi ma in alcuni casi è l’unica terapia praticabile e
necessaria in quanto son i sintomi a determinare la prognosi (malattie virali), fanno
parte anche gli ultrasuoni che sono delle terapie fisiche.
EZIOLOGICA: combattere la causa cioè combattere la malattia ma non sempre si
combatte (paesi latini non si curano i sintomi perché sono quelli che ci permettono
di capire che malattia ha il paziente invece gli anglosassoni curano subito i sintomi).
Può essere:
Chirurgica: eradica il male con il bisturi ma negli ultimi anni il bisturi è
un’arma sempre meno utilizzata e se lo si usa lo si fa in modo molto selettivo
(apre poco).
Medica: può essere:
o Farmacologica: somministrazione di farmaci o medicine (farmaci
originale hanno il brevetto per 15/20 poi lo perdono e tutti possono
fare quel farmaco e viene chiamato generico è simile al 95% a quello
originale cambiano solo gli eccipienti).
o Dietetica: terapia nutrizionale, si utilizzano soprattutto se si è malati di
reni.
o Climatica.
Patogenica: vaccini.
THE EARLIER THE BETTER
Individuare presto la malattia permette di avere più possibilità di curarla, si deve attuare la
prevenzione ma non tutti se la possono permettere e queste persone fanno prevenzione solo nel
momento in cui qualcuno della famiglia ha avuto o ha delle patologie. Zoe Franzoni – Patologia Generale
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Il paziente va trattato e non maltrattato, trattare male significa non curare nella maniera giusta
anche se alcune volte non maltrattarlo significa non fare nulla perché alcune volte trattandolo si
peggiora solo la sua situazione.
1.1.3 TAOISMO
La medicina cinesi è una medicina che divide il mondo in due parti:
1. YANG: seme nero, è rappresentato dal cuore che è deputato al governo del fuoco
corporeo, il cuore comanda il sangue, la luminosità che si mostra nel viso, è sede dello
spirito vitale, comprende l’apparato cardiovascolare e l’encefalo, permette all’individuo di
essere cosciente di sé e di determinare il suo posto nell’universo e di realizzare i corretti
andamenti esistenziali.
2. YIN: seme bianco, è rappresentato dal rene deputato al governo dell’acqua corporea, i
reni comandano l’acqua, le ossa e producono il midollo che supporta le ossa.
Sono tra loro dipendenti e complementari, ciascuno di essi rappresentata un insieme energetico e
ricopre specifiche funzioni.
1.2 MALATTIA
1° DEFINIZIONE: è il venir meno dello stato di salute.
STATO DI SALUTE: è la rappresentazione clinica esterna dell’omeostasi.
OMEOSTASI: costanza delle condizioni interne all’organismo che gli permette di mantenere la
massima efficienza e dipende dalla riserva di più meccanismi di autoregolazione; è una condizione
di equilibrio e per mantenerlo bisogna avere le capacità di regolarsi con il dispendio di energia.
2° DEFINIZIONE: è la lotta dell’organismo contro la nostra patogena (lotta tra una causa esterna e
il corpo umano che cerca di difendersi) che dà origine a 2 tipi di alterazioni:
1) PASSIVO: virus mi provoca una polmonite;
2) ATTIVO: il corpo mette in campo le difese per bloccare il processo infettivo (tosse e febbre).
1.2.1 CAUSE DELLA MALATTIA
Possono essere:
FATTORI DETERMINANTI: sono quelli senza i quali non c’è la malattia cioè senza il germe non
c’è infezione.
FATTORI COADIUVANTI: sono quelli che facilitano l’insorgenza della malattia (sintomi diversi
in base alla persona) e possono essere di 2 tipi:
1. PREDISPONENTI: sono tutte le malattie preesistenti cioè tutte le malattie che si
hanno prima di contrarre la nuova malattia;
2. OCCASIONALI: sono le condizioni del momento e possono essere le scarse
condizioni igienico sanitarie dove il nostro corpo è più facilmente attaccabile dalle
malattie o da eventi traumatici che possono colpire persone sane.
1.2.2 DECORSO DELLE MALATTIE
Le malattie possono essere:
1. ACUTE: tutti vogliono perché crea senso di soddisfazione quando la persona malata
guarisce. Zoe Franzoni – Patologia Generale
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2. CRONICO: sei bravo se riesci a tenere quel livello di cronicità e non da soddisfazioni perché
il malato non guarisce mai; viene instaurato il piano della cronicità così che lo stato dia
soldi per curare questi pazienti.
MALATTIE ACUTE
GUARIGIONE: può essere:
RESTITUTIO AD INTEGRUM: il malato guarisce completamente e ritorna come era prima
della malattia);
POSTUMI: il malato non ritorna come prima, è vivo ma si porterà dietro qualche
complicanza lasciata dalla malattia.
COMPLICANZE: malattia che subentra ad un’altra ma che con questa è in comunione eziologica
(stessa causa) ad esempio polmonite e broncopolmonite.
RICADUTA: ripresa della stessa malattia quando questa sembrava avviata a guarigione.
RECIDIVA: il ripetersi della malattia dopo la sua completa guarigione, se si presentano diverse
recidive la malattia diventa cronica.
EXITUS.
MALATTIA CRONICA
Sono divise in base all’evento nascita:
1. Malattia congenita: inizia anche se non clinicamente evidente prima dell’evento – nascita.
2. Malattia acquisita: inizia anche se non clinicamente evidente dopo l’evento – nascita.
Malattia congenita
CLASSIFICAZIONE:
MALATTIE INFETTIVE TRASMESSE DALLA MADRE:
1. Toxoplasmosi: il toxoplasma è un parassitosi da protozoo, il vettore sono le feci di
gatto che entrano a contatto con carni crude o con vegetali e le conseguenze
sono:
ℎ → → ( ) →
à.
Si fa sempre il toxotest per osservare gli anticorpi contro il toxoplasma.
2. Other: sono
VIRUS DELL’EPATITE B: se colpisce nelle prime 20 settimane c’è una grossa
possibilità di aborto.
SIFILIDE: si trasmette sessualmente, se contratta nei primi mesi c’è la
possibilità di morte; se contratta dopo causa alterazioni dello sviluppo dello
smalto dentale.
3. Rosolia: è un’infezione virale e se avviene:
4 – 5 – 6° SETTIMANA: causa cataratta, glaucoma e microftalmia;
7 – 8 -8 – 9 – 10° SETTIMANA: causa malformazioni cardiache;
10° SETTIMANA: causa sordità.
4. Citomegalovirus: da l’80% menomazioni permanenti diverse (encefaliti, deficit audio
– visivi) e il 20% di aborto se contratto nei primi mesi della gravidanza. Zoe Franzoni – Patologia Generale
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5. Herpes simplex: l’infezione avviene attraverso il passaggio del feto nel canale del
parto a livello dei genitali e la gravità dipende sia dalla durata del contatto con i
genitali infetti sia del fatto che l’infezione sia la più recente possibile; rischio di
mortalità tra 80 – 100 %.
SOSTANZE TOSSICHE: esempi:
1. Malattia di Minamata: Minamata nell’isola di Kyushu, è provocata da intossicazione
cronica di mercurio assunto a lungo attraverso molluschi e crostacei contaminati da
acque inquinate per gli scarichi acquiferi ricchi di questo metallo.
2. Defoglianti: durante la guerra in Vietnam le donne mangiavano vegetali e questi
erano cosparsi da sostanze tossiche che erano state buttate dagli elicotteri
americani per pulire il territorio da erbacce (malformazioni scheletriche.
3. Tranquillanti: l’utilizzo dei tranquillanti talidomide negli anni 60 – 70 permettevano di
mantenere basso lo stato di agitazione del paziente e se era preso in gravidanza
prendeva la focomelia (arti corti).
RADIAZIONI: raggi x (micro ed anencefalia), radiazioni nucleari (micro ed anencefalia) e
raggi UV (mutazioni del DNA);
DIABETE: la presenza nella madre del diabete aveva la possibilità di far nascere figli con
diabete; c’è la possibilità di perdere il figlio e se nasce il figlio presenta malformazioni
scheletriche degli arti inferiori;
ALTERAZIONI AMNIOTICHE: malformazioni per aderenze secondarie a turbe di tipo
meccanico e c’è la possibilità di aborto per ischemia utero - placentare;
CAUSE GENETICHE: tutte le malattie genetiche sono congenite ma non è sempre vero il
contrario.
Zoe Franzoni – Patologia Generale
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ATEROSCLEROSI
2.1 ATEROSCLEROSI
DEFINIZIONE: alterazione dell’apparato cardiovascolare caratterizzato dalla presenza di ateromi.
L’ateroma è un placchetta che si forma all’interno delle arterie e si lega alla parete di esso.
2.1.1 SEDI
La sede dell’aterosclerosi sono:
1. Tutte le ARTERIE;
2. VALVOLE CARDIACHE;
3. VENE ARTERIALIZZATE: vene utilizzate come arterie (durante l’infarto c’è la necrosi di un
pezzo di cuore se si scopre che non riceve sangue si prende un pezzo di vena mammaria o
delle gambe e gli si fa fare un ponte rispetto alla zona occlusa facendo un by pass aorto
coronarico.
2.1.2 EPIDEMIOLOGIA
È il primo responsabile di quelle patologie crebro – cardiovascolari responsabili, nei paesi sviluppati,
dell’oltre il 50% delle morti.
Le cause frequenti sono inabilità fisica e psichica.
Le principali cause di morte nel mondo nell’anno 2004 sono:
1. Malattia cardiovascolari (29%);
2. Malattie infettivo parassitarie (26%)
3. Tumori (12%);
4. Incidenti e morte violente e suicidi (9%);
5. Malattie polmonari croniche (6%);
6. Associate alla gravidanza (5%);
7. Apparato gastoenterico (4%);
8. Neuropsichiatriche (3%);
9. Diabete (2%);
10. Altre (2)%.
2.1.3 FATTORI DI RISCHIO
Sono quelle condizioni che aumentano la probabilità di contrarre la malattia ma che non
necessariamente la provocano:
PREDISPOSIZIONE FAMILIARE: può essere:
1. GENETICA SFAVOREVOLE nei confronti di alcuni fattori di rischio: dislipidemia,
diabete, ipertensione arteriosa sistematica, nefropatie nefrosiche e sindrome
metabolica.
2. ABITUDINI FAMILIARI errate come alcool, fumo, sedentarietà, diete ricche di grassi
saturi, zuccheri e salati;
ETÀ: possono esistere nei lattanti lesioni pre – ateromasiche con infarti del miocardio in
iperlipidemie familiari ma è altresì vero che solo con il passare dell’età il quadro clinico
normalmente smette di essere silente ( sei vecchio i vasi si irrigidiscono questo porta
all’aumentare della pressione e alla formazione di ateromi); Zoe Franzoni – Patologia Generale
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SESSO: fino all’età fertile il sesso femminile è colpito 5 volte meno per probabile protezione
estro – progestinica; dopo gli anni 1970 inizia la probabilità di aterosclerosi perché le donne
possono fumare e compare la pillola anticoncezionale;
IPER – DISLIPIDEMIA: può essere: LDL (colesterolo cattivo) e VLDL (colesterolo cattivissimo)
entrano nelle cellule muscolari lisce della tunica media e migrano nell’intima; 80% del
colesterolo è formato dal fegato e non dall’alimentazione.
Le cause del colesterolo alto è:
1. Genetico – familiare.
2. Dieta ad alto contenuto di grassi saturi di origine animale.
3. Complicanze di altre patologie come: diabete, ipotiroidismo e sindrome nefrosica.
DIABETE: l’eccesso di zuccheri significa aumento di VLDL;
ALCOOLISMO: se si beve molto, a livello del fegato, si liberano un’eccessiva mobilitazione
degli acidi grassi e c’è una maggiore sintesi dell’aceticoenzima A convertibile in
colesterolo.
IPERTENSIONE ARTERIOSA SISTEMATICA (1° causa): se non c’è l’ipertensione il processo di
aterosclerosi non si attiva.
Solo la sua azione lesiva dell’endotelio favorisce:
1. La moltiplicazione delle cellule muscolari lisce.
2. Formazione di microtrombi che danno lo start al processo aterogenetico.
La disfunzione endoteliale da lo star al processo aterotrombotico perché l’endotelio sono le
cellule che costituisco l’endotelio quindi se c’è un danno c’è l’attivazione del processo.
FUMO DI SIGARETTA: consiste nella combustione delle sigarette che producono i
precursori di mutageni che sono poi trasportati in circolo da lipoproteine che nutrono le
cellule muscolari lisce.
OBESITÀ: si utilizza il BMI (indice di base corporea) ed è un calcolo fatto tra il peso e
l’altezza della persona che danno degli indici ad esempio:
1. 19.3: normopeso;
2. 25.5: sovrappeso.
3. 32.4: moderata obesità;
4. 42.4: severa obesità.
Le persone obese hanno possibilità di avere l’ipercolesterolemia e l’ipertensione e quindi
anche maggiore probabilità di avere l’aterosclerosi.
Lo stile di vita da benessere fisico e psichico-
Il grasso ombelicale porta ad una possibile insulina dipendenza e alla possibilità quindi di
avere il diabete (maschio 108 cm e femmina 88 cm).
Una modificazione dello stile di vita porta a una vita senza malattia:
1. Riduzione del peso.
2. Dieta povera di sodio.
3. Attività fisica.
4. Consumazione moderata dell’alcool.
Lo stile di vita non è una pillola o la applichi o non la applichi, questo stile di vita non ha un
costo e porta bene a chi lo fa e anche allo stato.
2.1.4 ANATOMIA DELL’ATEROMA
La placca dell’ateroma può avere un aspetto:
1. Aspetto madreperlato.
2. Superficie liscia.
3. Guscio esterno con una placca fibrosa.
4. Nocciuolo centrale lipidico con ateroma molle. Zoe Franzoni – Patologia Generale
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2.1.5 LESIONI PRE - ATEROMASICHE
Ci sono delle strutture per ateromasiche che danno un avviso in anticipo della possibilità di avere
questi ateromi e sono di 3 tipi:
1. STRIE LIPIDICHE: sono cellule miointimali di aspetto schiumoso perché infarcite di LDL e
monociti.
2. PLACCHE MUCOIDI: hanno un aspetto vitreo e sono il risultato di una frammentazione
collagena intimale.
3. MICROTROMBI: aggreganti di piastrine.
2.1.6 ATEROGENESI
PRIMA FASE: mutazione di una cellula muscolare liscia della tunica media.
SECONDA FASE: a causa di LDL e di una proteina di derivazione piastrinica con
proliferazione della cellula mutata che migra nell’intima e forma cellule miointimali.
TERZA FASE: complicanze.
2.1.7 COMPLICANZE DELLA PLACCA
Le complicanze della placca sono:
1. CALCIFICAZIONE: la placca diventa rigida e porta alla sua rottura e i frammenti
dell’ateroma si spostano nel sangue e arrivano nel cervello causando emboli.
2. ULCERAZIONE: la placca si rompe per un danno funzionale si rompe e i pezzi frammentati si
spostano al cervello tramite il sangue causando emboli.
3. EMORRAGIA INTRAMURALE: la placca si gonfia e inizia ad occupare tutta l’arteria e da li
non riesce più a passare il sangue.
Raramente si trovano gli ateromi negli arti inferiori perché sono la parte del corpo che si muove di
più.