Appunti utili per esame - Letteratura Tedesca - Estetica - In questi appunti si riprendono le teorie di Goethe e Holderlin sulla filosofia e sui miti dell'antica Grecia.
Il poeta e gli antichi dèi
di Dario Gemini
Appunti utili per esame - Letteratura Tedesca - Estetica - In questi appunti si
riprendono le teorie di Goethe e Holderlin sulla filosofia e sui miti dell'antica
Grecia.
Università: Università degli Studi di Napoli "L'Orientale"
Facoltà: Lettere e Filosofia
Corso: Filosofia
Esame: Letteratura Tedesca - Estetica
Titolo del libro: Il poeta e gli antichi dèi
Autore del libro: Walter F. Otto1. Walter Otto - L'opera "Il poeta e gli antichi dèi" e le sue finalità
Cos'è lo spirito greco? Come si manifesta in Holderlin? Queste le domande principali del saggio di W. Otto.
Pagine di W Otto (O) pubblicate nel 1942. 3 ambiti tematici principali: Anzitutto il libro è una discussione
intorno a Griechentum und Goethezeit, per riprendere il tema posto dal saggio di Walter Rehm. Il primo
capitolo mette a confronto Goethe e Holderlin e si chiede quale sia il legittimo orizzonte mitico-religioso cui
possa rifarsi come al suo fondamento la poesia in seno alla modernità.
Goethe: naturalismo astorico che scavalca opposizione antico-moderno - fallisce nel suo individualismo; in
Holderlin abbiamo invece una riscoperta reale e non allegorica degli antichi dei: sia nella sua poesia che
nella vita. 2° capitolo: importante nella storia della critica holderliniana. Otto fa di Holderlin il modello del
tentativo più alto/religiosamente ispirato di riafferrare l'antico in seno alla modernità, ma anche del suo
fallimento. La definizione del tragico dell'esperienza di Holderlin (dietro cui è l'ombra di nietzsche), è la
premessa di un'ultima mossa, ovvero la riproduzione della religiosità olimpica come autentica-eterna
creazione del genio greco.
Constatazione: la poesia moderna è incapace di rivivere l'esperienza della grecità olimpica e rifarsi epos
eroico. Ma chi sono per Otto gli antichi dei? La posizione di O è originale rispetto agli studi storico religiosi
del tempo. Interpreta la religione greca come anzitutto la religione degli dei olimpici cantati da Omero ed
Esiodo. Nel suo pensiero si ribalta il modo in cui il Romanticismo comprendeva la grecità. Questo, poggiato
sulla spiritualità cristiana, cercava nella religione greca quei momenti capaci di contraddire l'immagine di
calmo e composto equilibrio suggerita dalla religione olimpica. nel romanticismo vediamo collegate le
religioni preelleniche con quelle misteriche della tarda grecità, per il tramite spesso del dionisismo.
Dionisismo > religione democratica e sovversiva dell'ebbrezza --> paradigma dell'opera d'arte della
classicità diviene l'esperienza del tragico
Apollo > religione aristocratica dell'ordine olimpico.
Nel libro del 33 Otto parla di Dioniso, ma contro Nietzsche che vuole opporre all'illusoria apparenza della
religione olimpica il fondamento dionisiaco dell'esistere. In un certo modo dunque rigetta il mondo cristiano
e moderno. Ma non solo. Per O il mondo degli olimpici non è un mondo di sublime apparenza, nè si
riassume nel dominio di apollo. La bella apparenza del mondo classico non è oblio e allontanamento dalla
religione ctonia delle origini. Anzi, è un suo inveramento, una sublimazione che accoglie tutta la forza
dell'origine in seno a un rischiarato ordine della forma e rigore spirituali. Gli dei olimpici di O sono dunque
lontani sia dall'irrazionalismo romantico che dal formalismo classicistico.
Dario Gemini Sezione Appunti
Il poeta e gli antichi dèi 2. Walter Otto - La posizione su Holderlin
Da cosa deriva la sua ambivalenza di giudizio verso Holderlin? Secondo O neppure lui comprese il carattere
di realtà degli dei olimpici. Nel caos della modernità, dove la ragione è asservita alla natura disincantata e
meccanica che pur crede di dominare, l'aspiraz di H a una riconciliazione spirito-natura non può non nutrirsi
dell'immagine di un passato che antecede il mondo olimpico. La scissione moderna è una parodia dell'ordine
cosmico imposto da Zeus che divise uomo e natura. Meta della religiosità di H non è quest'equilibrio
classico-olimpico, ma un'armonia originaria, la riunificazione umano-divino pur ammettendo la loro
differenza. Originalità nella lettura di Otto dell'esperienza di H: dimostrare l'identità tra la sua idea della
poesia (in H) e la primitiva preellenica unità di culto e mito. Nell'esperienza poetica di H vive il tragico
insito in ogni aspirazione mistica all'unità.
Tesi di Otto: la dialettica holderliniana dell'organico (particolare, limitato, ordine, forma) e dell'aorgico
(universale, illimitato, infinito, informe), ovvero la divinizzazione dell'uomo (=culto) e l'umanizzazione d
divino (=mito) poterono realizzarsi solo nellla dimensione arcaica della comunità e della festa. Ma quando la
volontà di riconciliazione diviene individuale, si arriva al tragico, aspirando troppo in fretta al divino. Ecco
dunque Empedocle, con la cui morte al contempo riesce e naufraga la riconciliazione, Empedocle è figura
del destino dellla poesia moderna, che vorrebbe riunire umani e divini nel proprio canto. Lo scacco di
Empedocle è anche quello di H.
Quindi: tragicità della poesia religiosamente ispirata, perchè utopia di una ritrovata armonia uomo-divino
capace di rinnovare l'antica solidarietà mito-culto.
Lettura di Otto: ci sembra chiaro che il fondo cultuale evocato dalla poesia, il tragico, sia un'altra
testimonianza dello stato di scissione della modernità. Non c'è scampo, non ci resta che il disincanto.
Dario Gemini Sezione Appunti
Il poeta e gli antichi dèi 3. Walter Otto - Gli antichi dèi per Goethe
Alla base dell'immagine della fanciulla che prende il velo rinunciando alle nozze ne "la fidanzata di corinto"
di goethe c'è l'immagine della lotta tra la croce e gli antichi dei. Lotta finita da tempo. Solo i più grandi
scorgono gli dei nel loro nascondimento: holderlin in essi ha fede. Goethe si dichiara in loro favore, e in un
lettera a jacobi si dice politeista come poeta e artista, panteista come filosofo della natura. il politeismo di G
è una professione di fede verso gli dei della grecia: G era molto legato alle figure degli dei, vicine alla vita
universale d natura. G fa proprie le ragioni degli orefici di Efeso che si ribellarono contro la predicazione di
Paolo. L'orefice efesino vive in un mondo pieno di dei in cui anche quanto è al di là dell'umano ha un senso
sacro e infinito. la sua arte è al servizio della verità del divino quando egli al divino associa la forma degli
animali e vuole esprimere la sua arte in una forma vivente. G riconosce dunque nei pagani devoti i suoi veri
fratelli. la dea della natura gli è sacra non come creazione di Dio, ma come quella vita inesauribile che
conserva l'essere in eterno divenire. G ha cercato nella natura le forme e i fenomeni originari: questo è il suo
politeismo. La nuova fede propone invece un mondo svuotato di dei, sacrificando la natura all'intelletto
astratto. Schiller ne "gli dei della grecia" descrive un mondo in cui è morto il soffio sacro che un tempo tutto
pervadeva. Inorridiva di fronte a una natura consegnata alla tecnica e all'esperimento. Avvertì in ciò l'alito
del nichilismo. Ma lo spirito degli antichi dei non sopravvive solo nella tristezza per l'allontanamento degli
dei dalla natura: anche l'amor proprio di poeta e artista si difende dal nuovo genere di umiltà richiesta
all'uomo come tale.
Il conosci te stesso delfico dice all'uomo: ricordati dei tuoi limiti di umano! La nuova religione invece esige
che l'uomo si senta creatura, con il sentimento di una dipendenza assoluta: i moti ispirati dalla sicurezza di
se lo rendon peccatore.
Dario Gemini Sezione Appunti
Il poeta e gli antichi dèi