S o c i o l o g i a
d e l l a
c o m u n i c a z i o n e
Appunti di Gaia Grazia Serra
Università degli Studi di Bologna
Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione
Esame: Sociologia della comunicazione
Docente: Pina Lalli
A.A. 2021/2022APPUNTI DI SOCIOLOGIA DELLA COMUNICAZIONE 1
La Sociologia della comunicazione è una scienza empirica che vuole comprendere cosa
fanno le persone quando comunicano.
Bisogna problematizzare la nozione di comunicazione. Cosa intendiamo per
comunicazione?
La metafora imminente di comunicazione è "come trasmissione di un messaggio".
Trasmettere è un verbo associato alla tecnologia in realtà comunicazione è diverso da
trasmissione.
Si presume che A voglia trasmettere o inviare un messaggio a B, quanto più integro
possibile. È necessario superare le istanze fisiche.
Qual è il primo limite fisico? Il corpo. Abbiamo un messaggio da inviare, quindi un'idea che
deve uscire dalla nostra mente raggiungendo un'altra.
In questa visione di comunicazione è fondamentale l'estensione.
La teoria dell'informazione prevede che da A a B ci sia uno spazio percorso dal messaggio
da comunicare, scavalcando prima il cervello. Accade ciò anche nelle piattaforme di
messaggistica istantanea, da qui la comunicazione di massa: inviare un messaggio a molti.
Ma l'informazione non arriva a tutti allo stesso modo non sempre la traduzione linguistica
combacia, esistono diverse letture dello stesso simbolo, da ciò conviene che non esiste solo
l'invio di un messaggio confezionato, ma anche l'interpretazione.
Non solo, dipende anche dall' intenzione di chi manda il messaggio, dai gesti, colori, suoni,
spazi, corpo e musica. Se non è più solo A a decidere cosa si comunica non si parla di
trasmissione. Il messaggio dovrebbe avere un significato ancora prima di essere
comunicato, ma a causa del limite corporeo, non è possibile. Si parla di interazione tra A e
B. A deve conoscere B, quantomeno presumere che B non sia un ricevente passivo.
L'interazione ha luogo nel momento stesso in cui si entra in contatto con altri.
Il comportamento non verbale è simbolico.
A partire dall'interpretazione parliamo del teorema di Thomas 1928: "Se gli uomini
definiscono reali certe situazioni esse saranno reali nelle loro conseguenze."
Quando si interpreta un evento con un significato si attribuisce lo statuto di realtà. Non si
arriva alla realtà così com'è, ma la si raggiunge attraverso l'interpretazione. La realtà è una
costruzione sociale. C'è però qualcuno che stabilisce il significato che definisce la realtà,
esiste quindi il riconoscimento.
Ma cosa ci permette di dare credibilità a qualcuno e ad altri no? Come si riconosce una fake
news? Gli attori sociali costruiscono i significati e hanno degli scopi definiti in base al
contesto. Costruiscono significati:
1. durante il processo di socializzazione del genere: legittimazione di oggetti simbolici a
seconda del sesso
2. rituali: grandi cerimonie diventano oggetto mediatico.
La teoria del proiettile magico o dell' ago ipodermico: comunicare a distanza è difficile, il
messaggio è come un proiettile che arriva a vari individui nello spazio, con una siringa inietta
a tutti lo stesso messaggio. = errore: noi non siamo tutti uguali e non riceviamo i messaggi
nello stesso modo.
Si comunica a livelli: contenuto e relazioni
Abbiamo capito che per comunicare non conta solo il linguaggio verbale, quindi il contenuto
ma anche le relazioni. In silenzio senza un contenuto esplicito si può comunicare.
La teoria di Austin afferma che anche parlare è una forma d'azione, viene compiuto un
lavoro con le parole. È richiesto uno sforzo, tale azione prende il nome di atto locutorio.
L'effetto prodotto sull'interlocutore dalle parole si chiama atto perlocutorio, invece l'atto
illocutorio si riferisce allo sforzo che accompagna le parole per arrivare all'interpretazione.
(per esempio il tono di voce)
La teoria dell'informazione ha vantaggi e svantaggi. Tra gli svantaggi: esistono modelli di
base alternativi?Si, interazione e analisi della situazione.
La critica parte dalla domanda: basta l'aspetto tecnico per capire ciò che si comunica?
Claude Shannon ha dovuto migliorare la linea telefonica massimizzando la capacità di
trasmissione attraverso una teoria matematica. Da una parte A invia un messaggio a B, il
quale passa da un macchinario che lo codifica e lo trasforma in un segnale, che passa da un
canale dove è presente un secondo macchinario ricevente che trasforma il messaggio per il
destinatario. Shannon comprende che esiste un rumore che disturba la linea e l'ha eliminato.
Non è interessato al contenuto del messaggio o all'effetto sul ricevente. Si preoccupa
dell'aspetto tecnico: il messaggio deve arrivare integro.
Inconsciamente ha posto le basi della comunicazione, ma la sua nozione di informazione
non riguarda il risultato finale, ma la possibilità di ridurre l'incertezza. Fondamentale è la
riduzione di entropia: maggiore è la prevedibilità minore è l'informazione. Un esempio ad
oggi è la conoscenza di numeri di telefono. Riduco ciò che devo comunicare, so chi è e non
serve comunicarlo.
Tale modello di comunicazione, ossia il modello lineare, è famoso grazie a un incontro di
Shannon con Weaver, quest'ultimo crede che sia applicabile anche alle comunicazioni
umane. Il cervello è uguale alla fonte, la voce uguale al canale, il rumore è uguale alle voci
di disturbo di sottofondo e i segnale ricevuto dall'orecchio
è sminuito dai disturbi.
Nel 1960 David Berlo, un sociologo, riprende il modello e scrive il primo manuale moderno di
comunicazione applica il modello agli esseri umani in maniera più completa e dettagliata.
Divide il modello in quattro parti:
1. fonte
2. messaggio
3. canale
4. ricevente
smcr. Prende in considerazione chi parla, che deve avere abilità comunicative, conoscenze,
atteggiamento e deve prendere una posizione nei confronti della società, è inserito in essa,
in un ambito sociale, culturale, ecc. Si crea un messaggio che può essere scomposto e ha
un contenuto che viene codificato per essere interpretabile. Nel canale si inseriscono tutti i
sensi, anche il ricevente è un essere umano, come la fonte ha atteggiamento, ruolo, ecc. Il
modello viene anche criticato in quanto nuove interpretazioni possono essere importanti, a
volte un malinteso può aiutare a capire meglio una persona.
Inoltre a volte riteniamo fonte e destinatario due individui separati. Non viene considerata la
relazione tra i due e gli spunti critici sono:
1 tale modello funziona solo se il contenuto rimane invariato
2 si può comunicare solo verbalmente?
3 compresenza tra A e B
4 non sappiamo nulla su a e b
Gli spunti critici non distruggono il modello ma propongono il fatto che ne possano esistere
altri. La voce, ad esempio, non è l'unico canale di informazione.
Trasmissione e comunicazione non sono la stessa cosa in quanto il contenuto del
messaggio dipende anche da chi lo riceve. Il modello delle 5 w della comunicazione di
massa è il modello di Lasswell:
1. chi dice
2. cosa
3. attraverso quale canale
4. con quale effetto
Si sviluppa la capacità giornalistica di dare informazione e raggiungere la massa. Esistono
più di 100 teorie della comunicazione con regole e interpretazioni diverse, ma nessuna di
queste è accettata universalmente. Esiste una divisione tra chi predilige il processo tecnico o
chi è influenzato dalle neuroscienze, questo è l'approccio socio umanistico: l'idea di fondo è
far arrivare il messaggio riducendo l'attività cerebrale. Nessun modello trova soluzione ai
problemi della comunicazione, un modello deve essere efficace perché deve prevedere
l'effetto. Chi riceve il messaggio ne taglia un pezzo cruciale, ritenendolo fondamentale. Un
modello ci permette di capire quali interrogativi sono per noi importanti per descrivere ciò
che accade. Il modello ci permette di definire l'oggetto di studio ossia l'aspetto essenziale.
I modelli tecnico-strumentali sono quelli per cui occorre ridurre l'incertezza mettendo fino alle
discussioni:
1. telegrafica: ci si concentra sul contenuto che definisce la fonte. Devo solo capire se
arrivi integro, il contenuto è l'oggetto principale. Supponiamo l'emittente abbia un
significato da comunicare al quale va data una forma
2. comunicazione a due stadi: che fanno capire come il contenuto vuole influenzare il
ricevente. Laswell capisce che chi ha già un'idea cerca informazioni per confermarla.
Leader di opinione: al primo stadio=chi riceve info e al secondo stadio= chi rilancia
l'info=appunto l'opinion leader, l'influencer
3. marketing: posso essere interessato all'influenza sulle opinioni, ma ancora posso far
diventare la comunicazione un'operazione da pilotare, devo sapere l'efficacia che
avrà
I modelli socio costruttivi sono quelli in cui l'incertezza viene gestita e ci si concentra su ciò
che si fa quando si discute.
1. Orchestrale: è la metafora introdotta da Vinekin , vedono la comunicazione come un
processo che formula significati . Quali significati si producono è la domanda, non
quale significato avesse l'emittente
2. sistemico relazionale
3. interazionista-situazionale: è il modello di costruzione collettiva. La domanda
fondamentale è attraverso quali processi si genera il senso collettivo. La gente
condivide un significato, anche se non è d'accordo, come si può avere un contenuto
collettivo? Se B non volesse ricevere il messaggio A dovrebbe uscire dall'isolamento
per definire B.
ALFRED SCHUTZ : nato alla fine del 19o secolo, attua un approccio e osservazione
fenomenologico/a, è un intellettuale europeo. Schutz vede la comunicazione come
interazione e cerca di rispondere alla domanda:
Come sappiamo che qualcosa è reale e che ciò che è reale per me, lo è anche per l’altro?
Come osservare le persone in una società in continuo cambiamento?
Inoltre è legato a tre padri fondatori: Simmel, Durkheim e Weber.
1. MAX WEBER
L'opera più importante di Weber è stata pubblicata postuma da sua moglie, "economia e
società", reintitolato successivamente “metodologia s. sociali”, si chiede come possa
esistere una scienza sociale se la società è costituita da individui differenti? Possiamo
adattare un metodo oggettivo per comprendere l’agire sociale? Possiamo comprendere
l’agire sociale? Per lui esiste un senso sociale dell'agire soggettivamente intenzionato, non
nega la soggettività, ma questa si trova in una rete di connessioni, il sociologo può
comprendere come il soggetto intenti la sua azione verso un’altra persona che condivide il
suo spazio sociale.
RECIPROCITÀ’: è la capacità umana fondamentale dell’EMPATIA, lui introduce l'empatia, la
capacità di fare previsione di come l’altro interpreterà ciò che dico o faccio.
Ognuno intenziona l'altro e si infila in una rete di connessioni reciproche e si creano
aspettative reciproche.
Weber crede che la scienza sociale possa comprendere se esistono categorie generali
attraverso le quali gli esseri umani hanno caratteristiche principali per orientare il loro agire.
Si può perciò generalizzare.
● Si possono costruire degli idealtipi, isolando alcuni aspetti che ci appaiono irrilevanti
e costruendo alcune categorie dell'agire. Possiamo, come altre scienze fanno,
idealizzare. Ciò che fa A non è realtà, ma categoria, distinguiamo elementi che si
ripetono nel tempo in modo diverso: TIPIFICAZIONE.
Individua 4 tipi fondamentali di agire: irrazionale affettivo, irrazionale tradizionale, razionale
rispetto al valore e l'agire razionale rispetto allo scopo.
● affettivo: è quello mosso da passioni e emozioni
● tradizionale: come l’affettivo non sono razionali, ma intenzionati all’altro
● i due razionali mi permettono di giustificare l’agire rispetto a scopo o valore, devo
trovare i mezzi più opportuni per massimizzare lo scopo o il valore a cui tengo.
2. EMILE DURKHEIM
Il primo in Francia a ricoprire una cattedra di sociologia, è stato un positivista, ha l'obiettivo di
staccare la sociologia, come scienza empirica, dalla filosofia.
La società secondo lui ha un fondamento simbolico e non razionale, si rifà dell’idea di
Hobbes: “HOMO CONTRA HOMINI LUPUS”, la società riesce a stare insieme, perché si
prende una decisione razionale, rappresentata dal leviatano, senza la quale, tutti
lotterebbero e ci sarebbe una distruzione di massa. La differenza dalla visione di Hobbes sta
nel fatto che per D. il contratto/decisione razionale si crea nel momento in cui due individui
lavorano insieme e la loro solidarietà è fondamentale per l’esistenza di una forza che va oltre
l’individualità:
● una COSCIENZA COLLETTIVA, quando questa è debole si va in' anomia e
l'individuo rischia il suicidio, essendo abbandonato a se stesso. La coscienza
collettiva dovrebbe essere un calmiere. L'individuo non trova tale calmiere sociale
che dovrebbe organizzare i gradi dei suoi desideri, rendendoli accettabili, la
coscienza collettiva dovrebbe capire l'individuo.
3. GEORG SIMMEL
Non è considerato da tutti un padre fondatore, in quanto si ritiene non abbia sviluppato una
teoria ben strutturata. Weber lo sostiene e lo inserisce nell'ambiente universitario. Simmel
scrive in modo frammentario e crede che i soggetti siano sempre in relazioni: in una società
tradizionale con una comunità unica esistono cerchie sociali delle quali fanno parte
determinati individui, nella società moderna l’individuo può appartenere a più cerchie
ristrette. Sta all’individuo assumere un comportamento in base alla cerchia in cui si trova,
che non necessariamente condivide principi, valori e ideali di un’altra.
SCHUTZ
afferma che possiamo studiare le associazioni, chiedendoci come fanno le persone a stare
insieme. Esistono forme sociali di relazione diverse. Quello che noi chiamiamo cosmo
sociale è costituito da tante attività umane a cui attribuiamo un significato. Ogni cosa ha un
suo nome e un suo posto, il mondo quotidiano non ci appare come un insieme disordinato.
- Tutti noi abbiamo un fondo di conoscenza disponibile, da cui peschiamo, (senza
rendercene conto, per lo più) il mondo è organizzato perché possiamo interpretarlo in
collaborazione con altri esseri umani. Ogni cosa ci sembra abbia un nome e un posto
in modo naturale. Diamo un ordine di significati che costituiscono il fondo di sapere.
Se non esiste la cooperazione tra individui si ricorre alla sanzione.
- Le informazioni che abbiamo hanno a che fare con quella che Schutz chiama
"CONOSCENZA SOCIALMENTE DERIVATA".
Come fanno le persone a stare insieme? Loro traggono informazioni dal fondo, reso
disponibile dalla collaborazione. La vita quotidiana per S. è costituita da un flusso di
monotonia dovuto alla routine, ai dati per scontati, alle interazioni. Le azioni sono radicate
interiormente. La routine si rompe se accade qualcosa che non mi aspetto e, in tal caso,
abbiamo bisogno di dare un significato a quella rottura.
- L'apparente paradosso è che il più delle volte ci capiamo senza scontrarci,
riconosciamo dove ci troviamo, cosa facciamo ecc, anche se fino a poco prima
eravamo sconosciuti.
Ricordiamo il teorema di Thomas: diamo significati intersoggettivamente, ciò che appare
naturale è in realtà innaturale e passa attraverso passaggi costruiti intersoggettivamente.
Occorre analizzare la differenza tra azione e comportamento.
DIFFERENZA TRA AZIONE E COMPORTAMENTO
Quando progetto un atto, immagino il tipo di comprensione, dunque la reazione dell’altra
persona, prevedo che i motivi-al-fine-dei-quali orienti il mio agire, coincidano ai
motivi-a-causa-dei-quali dell'azione altrui.
Viene applicato un dispositivo di reciprocità: so che tu che stai interagendo con me, cosa mi
aspetto da te? Cerco di indovinare cosa tu ti aspetti da me, mentre pensi a cosa mi aspetto
da te. Cerco di dare un senso a ciò che faccio.
- Come posso orientare il mio agire col fine che abbia senso per entrambi? Deve
esistere la possibilità di condividere le relazioni. Se non ci si capisce, possiamo
tentare di spiegarci meglio. (esempio: atto di aggressione involontario, si chiede
scusa, anche se l'altro poteva già aver capito l’errore o rimproverarmi, cosa ci
aspettiamo?)