Comunicare: sigle e parole straniere
COMUNICARE: SIGLE E PAROLE STRANIERE
In alcuni ambiti vengono usate spesso parole tecniche che i non esperti potrebbero non capire
Spesso vengono anche abbreviate con sigle, ma poiché le sigle sono un’ulteriore codificazione del codice è possibile che vengano interpretate erroneamente; si consiglia quindi di indicare tra parentesi il significato della sigla la prima volta che appare, a meno che la sigla non sia nota (es. dvd, cd, dna, pc, iva, CdA..)
In alcuni casi si preferisce usare termini stranieri anche quando esistono i corrispondenti italiani (es. partner, business, staff, flop, teenager, mouse..), tanto che alcuni termini sono ormai d’uso comune
→ codice linguistico aperto a contributi di altri codici, caratteristica di una società multietnica
Le parole straniere usate nel contesto italiano possono essere scritte al plurale anche senza la “s” finale
Alcune parole possono avere più significati e quindi più traduzioni, altre invece non andrebbero tradotte dall’italiano all’inglese (es. il partito Forza Italia non andrebbe tradotto con Italy Force); inoltre bisogna fare attenzione ai falsi amici nelle traduzioni (es. addiction significa dipendenza, non addizione)
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Dettagli appunto:
- Autore: Fabio Merenda
- Università: Università Commerciale Luigi Bocconi di Milano
- Facoltà: Economia
- Corso: Economia Aziendale
- Esame: Linguaggi della comunicazione
- Docente: Prof.ssa Annamaria Testa
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