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Il contratto di lavoro a termine: l. n. 133/2008

IL CONTRATTO DI LAVORO A TERMINE: L. N. 133/2008


In poco tempo il governo Prodi cessa, seguito da un governo di Berlusconi. Egli decide di fare una correzione a questa norma generale e aggiunge una parte finale nel comma 1 con il d. l. n. 212/2003, convertito nella l. n. 133/2008, con la quale si cerca di ampliare l’ambito delle possibilità di apposizione del limite di durata del contratto a termine, attraverso la previsione di una parte aggiuntiva al comma 1. 
Il legislatore aggiunge una specificazione: le esigenze di produzione previste riguardano le esigenze ordinarie dell’impresa, quindi ai fini della legittimità dell’apposizione dei limiti di durata, non occorre che si prospettino ragioni di natura eccezionale. Si può accedere al contratto a termine anche se la ragione temporanea attiene a un andamento ordinario della produzione. 
Questa precisazione è di segno contrario rispetto all’intervento che si era voluto realizzare col governo Prodi (prevedeva un’applicazione restrittiva del contratto, per favorire l’utilizzo del contratto a tempo determinato).

Tratto da DIRITTO DEL LAVORO di Francesca Morandi
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