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Ragionamento clinico sulla formulazione della diagnosi

RAGIONAMENTO CLINICO SULLA FORMULAZIONE DELLA DIAGNOSI


In neurologia il ragionamento clinico deve sempre e obbligatoriamente partire da una attenta e accurata anamnesi, che permette di poter finalizzare, o meglio indirizzare l’esame neurologico vero e proprio. Senza l’ausilio dei dati e delle informazioni fornite dall’anamnesi , l’esame neurologico sarebbe lunghissimo e, comunque, non sarebbe completo. Una buona anamnesi ha la necessità di essere ripercorsa, cioè di essere effettuata in tempi diversi in modo da aggiungere progressivamente al puzzle tasselli importanti. Ciò è possibile, specialmente, con i pazienti ricoverati che possono essere osservati e visitati quotidianamente e che possono fornire dati importanti in tempi diversi. Risulta difficile, infatti, che un paziente ricordi tutte le informazioni importanti in una sola volta mentre è probabile che gli tornino alla mente nelle chiacchierate successive. Nel caso in cui il paziente sia impossibilitato a fornire tali dati (incosciente, coma ecc) è necessario parlare con i familiari più stretti, cioè quelli che vivono con lui o vicino a lui e che conoscono le sue abitudini, la sua storia clinica ecc. l’anamnesi costituisce l’80%  dell’importanza per effettuare una corretta diagnosi; il restante 20% è costituito dall’esame neurologico vero e proprio. 

Tratto da LA DISLESSIA di Stefania Corrai
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