L'accertamento diagnostico

L'accertamento diagnostico cerca di isolare l'agente infettivo e cerca di verificare se un sospetto clinico sia confermato dalla presenza del microrganismo; l'accertamento è di tipo diretto quando ad esempio si effettua un tampone faringeo, un'analisi del pus, nelle feci, nelle urine, nel liquor, mentre l'accertamento diagnostico è indiretto quando non riuscendo a trovare direttamente l'agente patogeno si vanno a valutare gli anticorpi e la loro quantità; l' accertamento diagnostico si fa attraverso il prelievo, ma se noi ci accorgiamo della presenza di una secrezione purulenta o della presenza di una piccola fistola nell'area che stiamo trattando quel liquido va prelevato e trasportato direttamente in laboratorio e analizzato.
In laboratorio si fa l'analisi macroscopica del prodotto, dopodichè si allestiscono i vetrini ponendovi il liquido per analizzarlo microscopicamente per osservare l'agente patogeno, dopodiché si semina questo agente morboso nei terreni di coltura e si va a vedere se avviene la crescita di quel germe, dopodichè se si ha la crescita di quel microrganismo si effettuerà il cosiddetto antibiogramma ovvero si testeranno gli antibiotici che sono efficaci contro quel microrganismo, quindi si sceglierà l'antibiotico migliore per le sue proprietà farmacologiche per trattare il paziente, quindi dall'esame diagnostico si passa alla risoluzione del problema cioè la terapia.
Per prodotto morboso si intende qualsiasi essudato a des. pus, secrezione urina, sangue, quindi qualsiasi prodotto organico attraverso il quale l'organismo può essere eliminato; quindi può essere una fistola, possono essere dei drenaggi, che vediamo in moti dei nostri pazienti.
Il prelievo naturalmente deve essere fatto rispettando la sepsi nella maniera più assoluta, attraverso l'uso dei guanti, dei contenitori sterili, siringhe e così via.