Modificatori di matrice
I modificatori di matrice vennero proposti da Ediger nel 1975 ed è una procedura per ridurre o eliminare la volatizzazione o le interferenze in fase vapore. In questa tecnica un reagente, di solito un sale inorganico, viene aggiunto al campione e alle soluzioni di riferimento in grande eccesso. Il reagente causa:
• concomitanti interferenti che divengono più volatili;
• l’analita che viene convertito in una forma meno volatile.
In entrambi i casi la modificazione di matrice serve per rendere i volatili dell’analita e dei concomitanti sufficientemente differenti da permettere più facilmente la separazione durante il pretrattamento termico. Nel primo caso il concomitante può essere rimosso prima dell’atomizzazione dell’analita. Nel secondo caso l’analita forma sali, ossidi o composti metallici termodinamicamente più stabili con il modificatore di matrice. Ciò consente l’uso di pretrattamenti e temperature di atomizzazione più alte.
Esempi
NH4NO3, (NH4)2HPO3 e loro miscele possono essere usati come modificatori di matrice per ridurre gli effetti matrice nella determinazione del piombo.
Per la determinazione dell’alluminio, il nitrato di magnesio può essere usato come modificatore di matrice. Durante il momento di pretrattamento termico, si forma MgO che circonda l’alluminio. Il segnale di assorbimento dell’alluminio è ottenuto dopo l’evaporazione di MgO.
Il nichel è spesso usato come modificatore di matrice nella determinazione di arsenico e selenio. Il nichel stabilizza l’arsenico al di sopra di 1700 K, e il selenio al di sopra di 1500 K. Ciò è probabilmente dovuto alla formazione di arseniuro e seleniuro di nichel termodinamicamente stabili. Il nichel può essere usato per stabilizzare bismuto, antimonio e tellurio. In aggiunta, sali di rame, argento, molibdeno, palladio e platino sono stati proposti come stabilizzatori per questi elementi. Il palladio e il platino sono i più convenienti modificatori di matrice per il tellurio legato sia organicamente che inorganicamente. Possono essere usate temperature di pretrattamento al di sopra di 1320 K. Senza modificatori di matrice le perdite di antimonio iniziano a 1000 K. Palladio, molibdeno e nichel sono i più convenienti per stabilizzare l’antimonio e con questi modificatori possono venire usate temperature di pretrattamento al di sopra di 1600 K.
L’addizione di lantanio nella determinazione del piombo elimina le interferenze di solfati e aumenta la sensibilità.
L’H3PO3 può essere usato per evitare perdite di cadmio durante il pretrattamento termico e permette l’uso di temperature di atomizzazione più alte.
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Dettagli appunto:
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Autore:
Marco Lazzara
[Visita la sua tesi: "Determinazione di arsenico mediante voltammetria di stripping anodico con elettrodo in oro"]
[Visita la sua tesi: "I laser a coloranti: fondamenti e stato dell'arte"]
- Università: Università degli Studi di Torino
- Facoltà: Scienze Matematiche, Fisiche e Naturali
- Corso: Chimica
- Esame: Chimica analitica
- Docente: Edoardo Mentasti
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