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Problematiche sulla diffusione del fotovoltaico


In questa fase della ricerca abbiamo effettuato delle interviste agli agricoltori cercando di analizzare quali fossero i colli di bottiglia alla diffusione del fotovoltaico presso gli agricoltori.

Finanziamento:
La motivazione principe verso questa forma di investimento è rappresentato dalla possibilità di ottenere una rendita certa per vent’anni; molti agricoltori considerano questo investimento come una sorta di pensione integrativa. I costi elevati dell’investimento rappresentano senza dubbio l’ostacolo maggiore alla diffusione del fotovoltaico.
Gli istituti di credito chiedono delle garanzie patrimoniali che molto spesso gli agricoltori non sono disposti ad accettare. La sola garanzia dello Stato di vent’anni del “conto energia” da sola sembra non essere sufficiente; le banche non sono disposte a finanziare con un prestito chirografario cifre altre i 200.000 euro.
Lo stato attuale dell’andamento dei tassi d’interesse, il crescente divario tra tasso ufficiale di sconto e l’euribor pongono degli ostacoli concreti alla diffusione del fotovoltaico.
Un passo concreto è stato l’accordo  tra G.S.E. e le banche per la cessione dei crediti, tale strumento importante ma non sufficiente, sposta i crediti derivanti dal funzionamento dell’impianto dal fruitore alle banche al fine di finanziarne il progetto

Assicurazioni:
Uno dei problemi che fino a qualche mese fa era in cima ai pensieri degli agricoltori era senza dubbio quello dei furti dei pannelli. Le compagnie assicuratrici erano arrivati a stabilire dei massimali oltre il quale non pagavano. Tale limite era stabilito in 60.000 euro, inoltre le compagnie stesse sembravano non interessate a stipulare polizze in questo campo.
Oggi anche il mercato delle assicurazioni si sta allargando e stanno comparendo nuovi attori sul mercato. Pioniere in questo ambito è la Zurich, allo stato attuale è presente anche la Fata Assicurazioni con “la polizza All Risks degli impianti fotovoltaici” e la Reale Mutua con la “Polizza Ecologica Reale”.
I moduli sono matricolati uno per uno e una volta registrati al G.S.E. non possono essere riutilizzati per accedere ad altri contratti di Conto energia; inoltre i moderni sistemi di controllo degli impianti hanno di fatto ridotto molto il rischio di furto.

Burocrazia:
L’iter autorizzativo non sembra preoccupare gli agricoltori; lo stesso non lo si può dire delle perdite di tempo che insorgono per l'espletazione delle pratiche che portano a ritardi nella messa in opera.
Molti comuni stanno adottando un proprio regolamento interno in applicazione del D.L.gs 387/03 e successive modifiche in particolare all’articolo 12.
Fino a qualche mese fa in mancanza di un regolamento chiaro i comuni chiedevano semplicemente un permesso a costruire anche per impianti superiore ai 20Kw, oggi i suddetti impianti vengono regolati, se sistemati a terra, nella disciplina degli impianti industriali e quindi necessitano di uno screaning della provincia.
Si riporta brevemente lo schema autorizzativo per la realizzazione di un impianto fotovoltaico


Per quanto riguarda la connessione, la tempistica prevede al distributore locale un limite massimo di trenta giorni. Importanti novità sono arrivati dall'ultima legge finanziaria, per gli allacciamenti alla rete in media tensione (per impianti altre 75 KW), che poteva registrare ritardi di svariati mesi. Con la finanziaria sono state introdotte misure restrittive e penali a carico del gestore.

Sinteticamente si possono trarre alcune considerazioni:

* il fotovoltaico nel sistema Conto Energia si conferma un investimento di lungo periodo a redditività relativamente contenuta;

* le aziende agricole possono trovare interesse nell’investimento, realizzando opportuni mix tra autofinanziamento, contributi a fondo perduto e ricorso al credito;

* tuttavia, considerato il rapporto tra costi di realizzazione e ricavi, una scarsa disponibilità finanziaria iniziale costituisce senz’altro un fattore limitante per l’azienda agricola.

Le opportunità del Conto Energia per le aziende agricole vanno in ogni caso ancora esplorate, in particolare:
il regime di incentivazione per gli impianti integrati, e la casistica di incrementi all’incentivo (addizionale 5%, premio per efficienza energetica, ecc.);

* la prospettiva di poter realizzare lo scambio sul posto per impianti fino a 200 kWp (finanziaria 2008);

* la prospettiva di un regime più favorevole per gli allacciamenti in media tensione (finanziaria 2008);

* verificare le possibilità offerte dallo strumento della cessione del credito per lo sviluppo di forme associative.


Bibliografia

GSE, “Statistiche sulle fonti rinnovabili” Roma 2007;
DM 19 febbrai 2007 “Conto Energia”;
https://www.grtn.it/ scaricato in data 20 marzo 2008;
https://www.atlasole.it scaricato in data 20 marzo 2008;

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